Patto stabilità Ue, svolta dell’Olanda, ma non è conversione

Patto stabilità Ue, svolta dell’Olanda, ma non è conversione
4 aprile 2022

Le regole Ue sui bilanci degli Stati membri prescritte dal Patto di stabilità devono essere “comprensibili, credibili e realistiche, e questo le renderà anche applicabili (‘enforceable’, ndr)”; i percorsi di riduzione del debito pubblico dovranno essere praticabili e sostenibili, più “su misura” per ogni situazione nazionale, e gli investimenti dovranno essere incoraggiati. Lo ha detto la ministra delle Finanze olandese, Sigrid Kaag, durante una conferenza stampa congiunta con la collega spagnola Nadia Calviño questo pomeriggio a Lussemburgo, a margine della riunione dell’Eurogruppo. 

Su tutto questo, l’Olanda, paese “frugale”, è d’accordo con la Spagna, e non è quindi più sulle posizioni dei falchi dell’austerità. Ma non si spinge fino ad ad accettare la “golden rule”, il trattamento differenziato per gli investimenti che verrebbero lasciati fuori dal computo del debito pubblico. “Non pensiamo a una ‘golden rule’ verde per la spesa nel settore della Difesa; attualmente – ha detto Kaag – riteniamo che ci siano rischi connessi a eventuali investimenti pubblici lasciati fuori dai bilanci, e non siamo sicuri che sia il modo più saggio per affrontare questo problema”.

Inoltre, la ministra olandese ha ribadito una posizione tipica dei paesi “frugali”: “Noi consideriamo che dovrebbe esserci una autorità di bilancio indipendente dalla Commissione europea, con il compito di valutare i piani nazionali” di consolidamento finanziario, ha detto, riconoscendo su questo una chiara differenza con la Spagna. Ma su tutto il resto, è evidente la volontà di cercare convergenze e perseguire un accordo con la Spagna e gli altri paesi del Sud per la arrivare al più presto alla riforma del Patto di stabilità.

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“Il messaggio è molto chiaro: guardando al futuro – ha detto Kaag – ci occorre più impeto nel rafforzare l’indipendenza economica dell’Europa, attraverso l’Unione bancaria e l’Unione dei mercati dei capitali, ma anche valutando quali politiche di bilancio ci occorrono e come possiamo promuovere la convergenza economica, come possiamo affrontare la sostenibilità del debito in un modo realistico”; un modo “che consenta percorsi nazionali di crescita attraverso la riduzione del debito, e che stimoli gli investimenti e naturalmente le riforme necessarie”. “Il punto politico – ha sottolineato la ministra olandese – è non perdere tempo ed energia in differenze superficiali fra noi, ma concentrarci invece sul terreno comune, e dimostrare ai cittadini che l’Unione europea è più di una forza della natura, più di un mercato interno, più di una comunità di valori: è una generatrice di energia economica che può spiegare le ali, e questo è il nostro scopo”, ha concluso Kaag.

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