Paul Baccaglini, il sogno spezzato: l’ex Iena trovato morto a Milano
Aveva 41 anni, l’ex volto televisivo e aspirante patron rosanero. Si sarebbe suicidato nella sua casa di Segrate. La sua controversa trattativa con Zamparini nel 2017 torna a far discutere: dietro il fondo Integritas Capital, solo ombre.

Un corpo senza vita. Una carriera tra televisione, finanza e calcio. E un mistero che torna a galla. Paul Baccaglini, ex volto noto del programma “Le Iene” e protagonista di una controversa trattativa per l’acquisto del Palermo Calcio nel 2017, è stato trovato morto nella sua abitazione di Segrate, alle porte di Milano. Aveva 41 anni. Secondo le prime ricostruzioni, si sarebbe trattato di suicidio. A fare la tragica scoperta è stata la compagna. I carabinieri e la Procura di Milano hanno aperto un’indagine e disposto l’autopsia.
La notizia ha scosso il mondo dello spettacolo e dello sport, riportando alla memoria una delle vicende più opache del calcio italiano degli ultimi anni. Baccaglini, italo-americano cresciuto a Pittsburgh, era diventato noto al grande pubblico per i suoi servizi televisivi, spesso irriverenti e provocatori. Ma dietro il sorriso da showman si celava un uomo ambizioso, deciso a reinventarsi nel mondo della finanza e dello sport.
Dalle Iene alla finanza: l’ascesa di un outsider
Archiviata l’esperienza televisiva, Baccaglini si era immerso nello studio dei mercati finanziari, diventando trader e fondando, insieme a due soci stranieri, il fondo Integritas Capital. Fu proprio attraverso questa società che nel 2017 firmò un precontratto per rilevare il Palermo Calcio, allora ancora in Serie A. Un’operazione che, almeno sulla carta, prometteva investimenti, rilancio sportivo e persino la costruzione di un nuovo stadio.
Il 6 marzo di quell’anno, l’annuncio ufficiale: Maurizio Zamparini, storico patron del club rosanero, comunicava l’intesa con Baccaglini, definendolo “garante di un programma con copertura finanziaria per lo sviluppo tecnico e infrastrutturale”. Ma il sogno durò poco. Il 1° luglio, a soli tre mesi e mezzo dall’accordo, il closing saltò. Le quote del Palermo rimasero a Zamparini, che bollò l’offerta ricevuta come “ridicola”.
Integritas Capital: il fondo fantasma dietro il sogno rosanero
Fin da subito, la trattativa sollevò dubbi e sospetti. Baccaglini non fu mai in grado di chiarire chi fossero i finanziatori dietro Integritas Capital, limitandosi a parlare di “grossi imprenditori che vogliono restare anonimi”. Ma i documenti raccontavano un’altra storia: la società, con sede in una cittadina del Kent inglese, risultava inattiva dal novembre 2015. Fondata nel 2014 con un capitale iniziale di appena 1.000 sterline, aumentato a 1.250 nel 2016, non offriva alcuna garanzia di solidità.
La stampa locale e i tifosi palermitani iniziarono a interrogarsi. Chi era davvero Paul Baccaglini? E perché Zamparini aveva deciso di affidargli il futuro del club? Le risposte non arrivarono mai. E quando l’accordo naufragò, il nome di Baccaglini scomparve dai radar. Fino a oggi.
Un epilogo tragico che riapre vecchie ferite
La morte di Baccaglini riporta alla luce una pagina controversa del calcio italiano, fatta di promesse non mantenute, fondi opachi e trattative mai chiarite. Ma soprattutto, getta una luce drammatica su un uomo che ha vissuto molte vite: da inviato televisivo a aspirante magnate sportivo, passando per il mondo della finanza.
Resta il dolore per una fine prematura. E il silenzio assordante attorno a una figura che, nel bene e nel male, ha lasciato il segno.
