Il presidente del governo spagnolo Pedro Sanchez sarà oggi il primo leader occidentale a incontrare Xi Jinping dopo la visita del presidente cinese a Mosca e la presentazione del piano di pace cinese per l’Ucraina. Al di là dei rapporti economici bilaterali fra i due Paesi e in particolare l’export spagnolo verso la Cina, proprio l’Ucraina sarà il punto principale in agenda, un primo approccio ufficiale da parte occidentale in merito al piano di pace cinese, e in particolare alle ambiguità legate al rispetto dell’integrità territoriale ucraina.
Lo stesso Sanchez ha spiegato che la proposta cinese contiene “alcuni punti interessanti” ma che non costituisce un vero piano di pace quanto piuttosto “la posizione cinese riguardo agli elementi necessari per concludere una pace”, un’iniziativa che peraltro Madrid considera come positiva. Ma il governo spagnolo insisterà sulla necessità di correggere alcuni aspetti della proposta cinese come ad esempio il fatto di mettere sullo stesso piano aggressore ed aggredito, e di precisare che cosa intenda effettivamente Pechino con “integrità territoriale” di Kiev, come cioè giudichi il criterio della “situazione sul campo” su cui insiste invece Mosca.
Sanchez dovrebbe inoltre presentare le linee guida del semestre di presidenza spagnolo dell’Ue, anche in materia di lotta ai cambiamenti climatici, sicurezza alimentare o corso del debito, rilanciando in tal modo i più ampi rapporti fra Cina e Ue. Il presidente del governo spagnolo farà quindi da apripista non solo per quanto riguarda l’Ucraina, considerando che subito dopo a Pechino arriveranno sia il presidente francese Emmanuel Macron che la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen; non è tuttavia ancora chiaro se Sanchez intenda affrontare in modo diretto la questione dei diritti umani o se verrà preferito un approccio comunitario europeo.
