Per Meloni 8 marzo da premier, Mattarella a fianco donne per libertà

Per Meloni 8 marzo da premier, Mattarella a fianco donne per libertà
8 marzo 2023

Le donne che lottano per la libertà e i diritti nei loro paesi, le testimonianze delle attiviste iraniana e afghana, la condizione delle donne nei paesi in guerra in Africa. A loro Sergio Mattarella ha scelto di dedicare quest’anno la cerimonia per la festa della donna al Quirinale. “In molte aree del pianeta, infatti, alle donne non sono riconosciuti i diritti fondamentali, ma le donne, molte donne, sono scese in strada. In tante parti del mondo. Per gridare la loro protesta, per far sentire la propria voce. Per reclamare non privilegi ma diritti – ha scandito il capo dello Stato -. Diritti, ripeto, a beneficio di tutti, non soltanto delle donne. Non possiamo rimanere estranei al loro grido di libertà. A questa lotta per le libertà fondamentali”.

Una festa particolare quest’anno al Colle: mai prima nella storia del nostro paese c’erano state tante donne alla guida di importanti istituzioni: in prima fila sedeva la prima presidente del consiglio donna, Giorgia Meloni, poco distante c’era Silvana Sciarra, la prima donna presidente della Corte Costituzionale, solo qualche giorno fa è stata eletta anche la prima donna presidente della Corte di Cassazione, Margherita Cassano. E alla cerimonia è intervenuta anche la ministra Elisabetta Casellati (che è stata la prima donna Presidente del Senato). Manca solo Elly Schlein, prima donna alla guida del Pd, in attesa che domenica prossima l’assemblea nazionale ne ufficializzi l’elezione.

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Ma nonostante i tanti progressi registrati Mattarella segnala che “la strada per il raggiungimento di una parità effettiva – costituita con pienezza da diritti e da opportunità – sia ancora lunga e presenti tuttora difficoltà”. Perchè ancora resistono stereotipi e pregiudizi, frutto della misoginia, della paura della donna, che è “all`origine di tutte le discriminazioni che, nei secoli fino ad oggi, si sono manifestate, a ogni latitudine, contro le donne. Nessun Paese ne è stato immune; nessuna epoca storica”. In questo suo primo 8 marzo al Colle Meloni è stata quella che ha suscitato più curiosità ed entusiasmo tra le tante donne partecipanti all’evento: al termine della cerimonia, la premier è stata “circondata” da molte di loro, lei ha salutato tutte, concedendosi per molti selfie. “Oggi provo emozione ma anche tanta responsabilità soprattutto visto i temi di cui si è parlato oggi, le parole che abbiamo sentito. Dobbiamo essere intransigenti nel nostro ruolo”, ha detto.

Il filo conduttore della cerimonia è stato appunto la condizione femminile nei paesi dove le donne sono oggetto di violenze e sopraffazione. Hanno portato le loro testimonianza Pegah Tashakkori, attivista iraniana e Frozan Nawabi, giurista afghana. A loro il Presidente della Repubblica ha assicurato che “l`Italia che le ha accolte condivide e incoraggia il loro impegno. E farà di tutto, nelle sedi internazionali, per sostenere le donne che esigono qualità di vita e libertà. E` una lotta, la vostra, che è iniziata – in Iran e in Afghanistan – per la libertà e il diritto delle donne alla eguaglianza. Ma che – come spesso accade – la generosità e la lungimiranza delle donne ne amplia il significato che diventa resistenza, protesta e appello per l`affermazione dei diritti e delle libertà di tutti, senza distinzioni”. Mattarella invoca perciò una “risposta ferma” a quanto avviene nel mondo: “va detto no alla sopraffazione, ai conflitti, all`odio, alla violenza. Occorre promuovere e lavorare per affermare il diritto internazionale, il multilateralismo, la collaborazione, il dialogo”.

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