Pil Italia, per Ue poco entusiasmante

Le previsioni economiche della Commissione Ue che prevedono per l’Italia due anni di ripresa con il Pil in crescita quest’anno dello 0,6% e il prossimo dell’1,2%, non disegnano ”un quadro entusiasmante, ma lo si sapeva: la ripresa e’ modestissima e non riguarda il mercato del lavoro. La disoccupazione nel 2015, dopo due anni di rialzi del Pil, sara’ ai livelli del 2013”, scrive Sergio De Nardis capo economista di Nomisma. ” Le cifre di finanza pubblica sono marginalmente migliori di quelle dello scorso autunno, ma non tali da fare rientrare i motivi che portarono la Commissione a dare, a novembre, parere negativo sulla legge di stabilita’. Quindi procedere ad un aggiustamento strutturale nella misura richiesta, per poter usufruire dei margini di flessibilita’ di cui ci siamo appropriati con la legge di stabilita’ rimane dunque sul tavolo. Stiamo parlando di qualcosa come 3 miliardi che l’Italia dovrebbe tagliare per poi poterli spendere come maggiori investimenti pubblici. La crescita non c’e’ perche’ manca la domanda, non l’offerta. Questo fatto non e’ considerato dalla Commissione la cui unica raccomandazione si esaurisce, come sempre, in due parole: riforme strutturali”, prosegue il capo economista di Nomisma. ”Le riforme strutturali sono necessarie, ma da sole sono del tutto inadeguate a ridare fiato all’economia. La partita per avere maggiore domanda da qualche parte, in Europa e in Italia, rimane molto complessa” conclude De Nardis.

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