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Pirlo, sui passi di Zidane e Guardiola

A molti è sembrato un azzardo, eppure la scelta della dirigenza della Juventus di promuovere Andrea Pirlo da allenatore dell’under 23 a tecnico della prima squadra ha dei precedenti confortanti. Il bresciano, già idolo assoluto dell’Allianz Stadium durante la sua epoca da calciatore bianconero, è stato precettato in seguito all’esonero di Maurizio Sarri avvenuto dopo l’eliminazione dalla Champions League per mano dell’Olympique Lione. Senza esperienza da tecnico in competizioni ufficiali, neanche nelle giovanili, Pirlo dovrà usare tutto il suo tatto e la sua diplomazia per entrare quanto prima nelle grazie del gruppo del quale sarà allenatore nell’immediato. Con il grande obiettivo di poter vincere uno storico decimo scudetto consecutivo, la Juventus ha fatto un all-in importante su un ex calciatore che dopo una carriera strepitosa in campo dovrà dimostrare di potersi ripetere in panchina.

 

Nonostante per molti, come ad esempio il guru olandese Louis Van Gaal, Andrea Pirlo sia un’incognita come allenatore, la fiducia che l’ambiente della Juventus nutre nei suoi confronti è enorme. Lo dimostra la disponibilità del gruppo in costante allenamento al centro sportivo della Continassa, un gruppo nel quale i suoi ex compagni di squadra Gianluigi Buffon, Giorgio Chiellini e Leonardo Bonucci garantiscono per lui e lo seguono come un maestro. Tra le principali idee tattiche del neo allenatore bianconero vi è quella di cambiare il 4-3-3 iniziale in un 3-4-3 in fase di possesso palla, in modo da aggiungere un giocatore in più al momento di attaccare. Il giocatore in questione potrebbe essere uno dei due terzini, ossia Alex Sandro a sinistra oppure uno tra Danilo e Cuadrado sull’out destro. Seppur ancora un neofita, l’ex regista della nazionale potrebbe dunque effettuare una concreta rivoluzione copernicana per quanto riguarda il gioco della Vecchia Signora.

 

Tuttavia, va ricordato che dall’inizio del secolo attuale il calcio ha vissuto una grande mutazione dal punto di vista tattico e che gli ex centrocampisti sono quasi sempre stati dei grandissimi allenatori. Come grande esempio d’ispirazione per Pirlo c’è sicuramente quello di Pep Guardiola, attuale tecnico del Manchester City, una delle favorite alla vittoria della Champions League se diamo un’occhiata a tutte le scommesse sportive disponibili attualmente online. L’allenatore catalano fu un mediano metodista dalla grande visione di gioco, oltre che il braccio destro di un rivoluzionario della tattica come Johan Cruijff ai tempi del Barcellona del Dream Team, ossia agli inizi degli anni ’90. Guardiola prese il comando della prima squadra del Barça nell’estate del 2008 dopo aver allenato solamente un anno la seconda squadra dei blaugrana, dalla quale prese due calciatori che con lui sarebbero esplosi come Pedro e Busquets. Pirlo, che ai tempi del Brescia aveva giocato con Guardiola, si sarà sicuramente ispirato al tecnico catalano durante il suo apprendistato. A dimostrarlo è la sua dichiarazione d’amore al 4-3-3 come modulo principale. Parliamo infatti dello schema tattico che tanti successi ha portato a Guardiola in tutti i suoi anni da allenatore.

Se dobbiamo trovare un altro esempio di grande ex calciatore lanciato nella mischia all’improvviso ad allenare una grandissima squadra, va citato quello di Zinedine Zidane. L’attuale tecnico del Real Madrid, il quale dopo la sua eliminazione dalla Champions si è fermato a parlare proprio con Guardiola in un bellissimo scambio di opinioni, era infatti arrivato sulla panchina dei blancos dopo l’esonero di Rafa Benitez nel gennaio del 2016. Nonostante la mancanza d’esperienza ad alti livelli, il francese aveva allenato solo le giovanili del Real, la sua irruzione nello spogliatoio del Santiago Bernabeu fu talmente positiva che i suoi giocatori beneficiarono immediatamente della sua presenza. Il suo status di grande calciatore ispirò tantissima fiducia nei calciatori più importanti, su tutti Cristiano Ronaldo, e da quel momento in poi Zidane diede vita a un ciclo di tre vittorie consecutive in Champions League, qualcosa mai riuscito a nessun altro tecnico. Pirlo, dunque, proverà a seguire i passi di due che, come lui, sono stati due grandi calciatori. Al bresciano l’arduo compito di far vedere al mondo di potersi trasformare anche lui da grande calciatore a grande allenatore. 

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