Pitaya, alla scoperta del frutto esotico che aiuta a combattere il diabete

Pitaya, alla scoperta del frutto esotico che aiuta a combattere il diabete
31 marzo 2020

Spesso chiamata “dragon fruit”, frutto del dragone, la pitaya è un frutto esotico non molto comune e dalle ricche proprietà. A distinguerlo dagli altri frutti esotici è sicuramente il suo colore: la buccia esterna è di un fucsia molto intenso, mentre l’interno è bianco e ricco di semi neri. Per chi non l’ha mai visto, quindi, l’impatto visivo non è indifferente, anzi, dato che proprio grazie all’aspetto sgargiante salta subito all’occhio. Non è però il colore a caratterizzare il frutto, quanto piuttosto le sue proprietà utili per il nostro organismo che lo rendono così interessante: si tratta infatti di un frutto perfetto per combattere il diabete e mantenere una dieta sana. Scopriamo quindi insieme tutte le caratteristiche della pitaya.

Curiosità e origini del frutto del drago

Come tutti i cactus, anche la pitaya proviene dalle Americhe e può essere associata al fico d’india, altro frutto dalle innumerevoli proprietà ma molto più conosciuto in occidente. Subito dopo la sua scoperrta venne introdotto in Cina e in Asia, dove il clima è favorevole alla sua coltivazione. Fu proprio in Cina che venne soprannominato “frutto del drago”, in quanto si diffusero leggende che lo identificavano come uovo di drago o come fuoco di drago solidificato.

La sua produzione ora si concentra anche in Vietnam e nelle isole del Pacifico, come Indonesia e Hawaii. Oggigiorno è possibile trovarlo in Italia grazie alle grandi compagnie che lo importano dai luoghi di origine, e ne è un esempio la pitaya Fratelli Orsero, costantemente controllata fin dalla sua produzione e trasportata in modo che arrivi sempre fresca sulle nostre tavole, così da mantenerne tutte le proprietà. Un frutto quindi lontano dalla nostra tradizione, ma che può essere trovato e gustato facilmente anche dal nostro paese.

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Le proprietà benefiche della pitaya

Le proprietà di questo frutto sono moltissime, a partire da quelle antiossidanti e digestive per cui, non a caso, viene anche considerata un super food. A queste, si aggiungono la capacità di ridurre il colesterolo, grazie al suo contenuto di grassi monoinsaturi, e le sue proprietà antinfiammatorie dovute alla presenza di numerosi principi attivi nella polpa. La pitaya, poi, è un frutto particolarmente utilizzato soprattutto da chi soffre di diabete, in quanto favorisce la riduzione dei livelli di zucchero nel sangue. Anche per questo, si tratta di un buon alimento da inserire all’interno di una dieta dimagrante, dato che inoltre la presenza di una buona quantità di fibre aumenta il senso di sazietà.

Come mangiarla e usi principali

La pelle esterna, essendo piuttosto spessa, è molto facile da pelare e non presenta spine. La polpa, poi, si può mangiare sia con un cucchiaino sia tagliandola a fette o cubetti, proprio come un mango. Può essere inserito in insalate di frutta o addirittura frullato, servito come sorbetto o come smoothie. Non raramente è possibile trovarla sotto forma di snack, essiccata, in quanto le proprietà e i principi attivi sono ancora più concentrati. Se volete accostarla a piatti salati, è consigliabile bollirla o scottarla in padella velocemente, così da poterla abbinare al pesce. Ecco quindi tutte le proprietà della pitaya, il frutto del drago, sempre più conosciuta anche in Italia e dalle numerose proprietà benefiche per il nostro organismo.

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