Pm: Ettore Majorana si allontanò volontariamente, archiviare fascicolo

Pm: Ettore Majorana si allontanò volontariamente, archiviare fascicolo
4 febbraio 2015

Potrebbe anche essere ancora vivo Ettore Majorana, il fisico scomparso il 26 marzo del 1938, in vista di un viaggio in nave Napoli-Palermo. Uno dei misteri italiani che hanno prodotto libri e reportage è stato chiuso dagli inquirenti della Procura di Roma con l’archiviazione di un fascicolo sulla storica sparizione. Nel provvedimento firmato dall’aggiunto Pierfilippo Laviani si sottolinea che si può escludere, comunque, la “sussistenza di condotte delittuose o auolesive della vita o contro la libertà di determinazione e movimento di Ettore Majorana” e si conclude perciò che lo scienziato “si sia trasferito volontariamente all’estero, permanendo in Venezuela, almeno, nel periodo tra il 1955 ed il ’59”.

Alla base della decisione dei pubblici ministeri c’è la testimonianza di Francesco Fasani, un ex emigrato in Sud America deceduto alcuni anni fa, e l’intervista che lo stesso rilasciò nel dicembre del 2008 alla trasmissione ‘Chi l’ha visto?’. In particolare Fasani, un meccanico con affari a Valencia in Venezuela, ha raccontato agli investigatori della polizia giudiziaria ed al magistrato di aver conosciuto ed essere entrato in confidenza con un uomo che si faceva chiamare Bini e dopo aver saputo da un maggiorente della comunità italiana che questo soggetto era Ettore Majorana, di aver preso una cartolina firmata da Quirino Majorana, zio dello stesso studioso, dall’auto del signor Bini e risalente al 1920.

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Bini-Maiorana – secondo Fasani – era un uomo di “esasperata riservatezza” che aveva una StudeBaker di colore giallo, ed avrebbe vissuto con una donna in località San Raphael, sulla strada tra le città di Valencia e Maracai, a sud del lago Valencia, in Venezuela. “Parlava con accento romano” e in occasione di un problema economico chiese a Fasani un prestito. L’uomo, in cambio, chiese ed ottenne una foto insieme.
L’immagine, allegata agli atti, ha permesso agli uomini del Ris di procedere ad una comparazione tra il signor Bini e una fotografia del padre di Majorana, Fabio.

A parere degli inquirenti c’è stata “perfetta sovrapponibilità delle immagini – si spiega – addirittura nei particolari anatomici quali la fronte, il naso, gli zigomi, il mento e le orecchie, queste ultime anche nella inclinazione rispetto al cranio”. Resta l’interrogativo rispetto alle notizie ufficiali che potevano provenire dal Venezuela. L’autorità giudiziaria non ha potuto svolgere alcun tipo di accertamento “in loco” per “riscontrare eventuali tracce della presenza” in Venezuela di Majorana.

In ultimo, avendo come riferimento alcune fonti aperte e quanto riportato nel libro ‘Ettore Majorana, lo scomparso. E la decisione irrevocabile” gli inquirenti arrivano a ipotizzare che lo scienziato fosse affetto dalla sindrome di Asperger. In questo senso le parole di Fasani indicano “sotto il profilo caratteriale e comportamentale una ulteriore prova della identità tra Bini ed Ettore Majorana”.

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