Un pedaggio di 7 euro per attraversare in 15 minuti lo Stretto di Messina. È questa la promessa del Ministro delle Infrastrutture e vicepremier Matteo Salvini, intervenuto al Forum di Cernobbio con toni decisi e cifre alla mano. Il Ponte sullo Stretto, da sempre al centro di polemiche e visioni contrapposte, torna protagonista nel dibattito politico e infrastrutturale italiano.
Salvini non si è limitato a presentare il costo e i tempi di percorrenza. Ha tracciato un confronto diretto con la situazione attuale: oggi, attraversare lo Stretto in auto costa 42 euro e può richiedere fino a tre ore nei periodi di traffico intenso. Anche nei momenti più favorevoli, tra attese, imbarco e sbarco, non si scende mai sotto l’ora. Il Ponte, invece, promette di rivoluzionare la mobilità tra Sicilia e Calabria, riducendo drasticamente tempi e costi.
Tempi dimezzati, costi ridotti: il Ponte come svolta economica e ambientale
Secondo il vicepremier, il risparmio per ogni transito – considerando andata e ritorno – sarà compreso tra i 20 e i 28 euro. Una cifra che, moltiplicata per milioni di passaggi annui, potrebbe generare un impatto economico significativo per cittadini e imprese.
Ma Salvini ha voluto spingere anche sull’acceleratore ambientale. Il Ponte, ha dichiarato, consentirà di risparmiare 12 milioni di tonnellate di CO₂. Un dato che, se confermato, rappresenterebbe un contributo non trascurabile alla transizione ecologica del Paese. “Buona pace degli ambientalisti”, ha chiosato il ministro, in un passaggio che ha il sapore della provocazione.
Non sono mancate le stoccate politiche. “Non capisco come la sinistra italiana possa fare una battaglia politica sui ponti, sulle strade, sulle gallerie e sulle dighe”, ha detto Salvini, denunciando una presunta opposizione ideologica alle grandi opere.
Il cronoprogramma: via ai lavori nel 2025, consegna prevista nel 2032
Il progetto, ha spiegato il ministro, è ora al vaglio della Corte dei Conti, con tutte le fonti di finanziamento già individuate. Se arriverà il via libera, il cantiere potrebbe aprire già a fine settembre o, più probabilmente, nel mese di ottobre.
L’inizio dei lavori è fissato per il 2025, mentre la consegna dell’opera è prevista per l’autunno del 2032. Un arco temporale lungo, ma che rientra nei parametri delle grandi infrastrutture europee.
E mentre il Ponte continua a dividere l’opinione pubblica, arrivano anche i primi consensi da sinistra. L’ex sindaco di Catania, Enzo Bianco, ha definito l’opera “utile” e ha invitato i suoi compagni a tornare a un vero riformismo. Un segnale che potrebbe preludere a una svolta nel dibattito politico, finora polarizzato.