Guerra Ucraina, porti Mariupol e Berdyansk pronti a spedire grano. Lavrov ad Ankara per discutere su corridoi marittimi per cereali

Guerra Ucraina, porti Mariupol e Berdyansk pronti a spedire grano. Lavrov ad Ankara per discutere su corridoi marittimi per cereali
7 giugno 2022

Il ministro della Difesa turco Hulusi Akar ha dichiarato che il suo governo sta facendo progressi con l’Onu, la Russia e l’Ucraina sulla riapertura dei porti ucraini sotto blocco russo nel Mar Nero. Una dichiarazione contenuta in una nota successiva alla telefonata tra Akar e l’omologo russo Sergei Shoigu. Alle navi che lasciano i porti ucraini sarà offerta una scorta sicura dalle navi turche in base al piano per l’export di grano e fertilizzanti. Shoigu ha annunciato che i porti di Mariupol e Berdyansk funzionano normalmente e sono pronti per la spedizione di grano, aggiungendo che il porto di Mariupol ha accolto le prime navi mercantili. Intanto, il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov è arrivato in Turchia per discutere della creazione di corridoi marittimi per facilitare il commercio di grano nel Mar Nero. Lavrov ha in agenda un incontro con il capo della diplomazia turca Mevlut Cavusoglu. Su richiesta delle Nazioni Unite, la Turchia ha offerto la propria assistenza per scortare i convogli marittimi dai porti ucraini, nonostante la presenza di mine, alcune delle quali rilevate vicino alle coste turche, nel contesto dell’invasione russa dell’Ucraina. Al centro delle trattative, la possibilità per Kiev, uno dei principali attori del mercato mondiale dei cereali, di esportare i raccolti attualmente bloccati nei suoi porti.

Secondo il ministro dell’Agricoltura turco Vahit Kirisci, “abbiamo un accordo con l’Ucraina che ci consegnerà (a un prezzo) il 25 per cento inferiore rispetto a quello del Fob”, il prezzo di mercato che include il prezzo a destinazione. Un gesto, secondo lui, per ringraziare la Turchia. “Russia e Ucraina si fidano entrambe di noi”, ha detto, citato da diversi quotidiani turchi. “Le discussioni vanno avanti”. Tuttavia, Kiev fa sapere che serviranno almeno sei mesi all’Ucraina per sminare le acque del Mar Nero attorno ai porti anche se il blocco russo venisse tolto. Come dichiara lo stesso viceministro per le Politiche agrarie Taras Vysotskyi, se la Russia non togliesse il suo blocco l’Ucraina potrebbe esportare al massimo due milioni di tonnellate di grano al mese, “siamo al limite massimo”. “Prima della guerra se ne esportavano fino a sei milioni di tonnellate. Oltre 20 milioni di tonnellate sono stoccati nei silos in attesa di essere esportati” conclude. Dal fronte bellico, la tensione è sempre alta. Josep Borrel, Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, annuncia che “un altro attacco missilistico russo contribuisce alla crisi alimentare globale”. “Le forze russe hanno distrutto il secondo più grande terminal di grano in Ucraina, a Mykolaiv”, afferma Borrell, evidenziando che il raid è in contrasto con le recenti promesse del presidente russo Vladimir Putin di offrire un passaggio sicuro attraverso il Mar Nero dai porti ucraini. “La disinformazione diffusa da Putin che attribuisce ad altri la colpa diventa sempre più cinica”, insiste Borrell.

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