Positivo al coronavirus, 38enne ricoverato nel Milanese. Due morti a bordo della Diamond

21 febbraio 2020

Un trentottenne ricoverato all’ospedale di Codogno, nel milanese, è risultato positivo al test del Coronavirus. Al momento le autorità sanitarie stanno ricostruendo i suoi spostamenti. Salgono così a quattro i casi accertati in Italia, con i tre pazienti ricoverati all’ospedale Spallanzani di Roma dai primi di febbraio: i due turisti cinesi provenienti da Wuhan e il ricercatore di 29 anni della provincia di Reggio Emilia, inizialmente in isolamento nella cittadella militare della Cecchignola.

“Sono in corso le controanalisi a cura dell’Istituto Superiore di Sanità”, ha detto l’assessore al Welfare della Regione Giulio Gallera aggiungendo che l’italiano “è ricoverato in terapia intensiva all’ospedale di Codogno i cui accessi al Pronto Soccorso e le cui attività programmate, a livello cautelativo, sono attualmente interrotti”. Anche le persone che sono state a contatto con il paziente sono in fase di individuazione e saranno sottoposte a controlli specifici e alle misure necessarie. Pare che il 38enne sia arrivato al nosocomio giovedì 20, manifestava una grave insufficienza respiratoria. E i test successivi hanno confermato i sospetti degli specialisti. Il paziente – che non è stato in Cina di recente – potrebbe aver contratto il virus durante una cena con alcune persone rientrate da un viaggio in Cina a fine gennaio.

CECCHIGNOLA, FINE QUARANTENA

Intanto, è finita la quarantena alla città militare della Cecchignola, alla periferia di Roma, per i 55 connazionali rientrati dalla Cina e ricoverati per precauzione contro la diffusione del coronavirus. Dopo un incontro con i ministri della Salute, Speranza, e della Difesa, Guerini, hanno lasciato alla spicciolata l’installazione militare dove hanno trascorso 18 giorni in isolamento, ognuno nella propria stanza, sempre sotto osservazione tra guanti e mascherine. Giovani e famiglie sono usciti con i volti sorridenti, alcuni commossi, portando con sé zaini e trolley. Quindi le partenze del primo gruppo con le navette dell’esercito verso la stazione Termini o con le macchine dei familiari venuti a prenderli. Alcuni si sono coperti il volto con un cappuccio, lontano dalle telecamere, altri si sono prestati ai riflettori e ai microfoni. “Ci siamo finalmente visti senza le mascherine, ora sì che ci conosciamo a viso intero”, scherza il 22enne Lorenzo con i compagni poco prima dell’uscita della struttura. “Siamo felicissimi, siamo stati trattati benissimo”, dicono altri al momento di lasciarsi alle spalle la Cecchignola.

Leggi anche:
Lavoro, morti 5 operai nel Palermitano. Un sesto è grave

L’unico a lasciare definitivamente la quarantena nella città militare prima del tempo era stato il giovane ricercatore 29enne emiliano, risultato positivo ai test sul Coronavirus dopo il tampone e dal 6 febbraio scorso ricoverato all’ospedale Spallanzani. Da allora i coinquilini della Cecchignola lo hanno supportato al telefono e seguito con apprensione i bollettini medici che parlavano delle sue condizioni. L’ultimo, diffuso in queste ore, dice che “sta molto meglio”. Nella struttura militare di Roma potrebbero arrivare nelle prossime ore gli oltre trenta italiani che erano a bordo della nave da crociera Diamond Princess. Il Boeing dell’Aeronautica militare è già in Giappone in attesa di imbarcare i connazionali che diventeranno i nuovi inquilini del centro olimpico militare a Roma. E proprio a bordo della nave, un uomo e una donna, contagiati dal coronavirus hanno perso la vita. Si tratta dei primi decessi tra le persone contagiate sulla nave da crociera ormeggiata nella baia di Yokohama, in Giappone. Proseguono intanto gli sbarchi dei passeggeri risultati negativi ai test. E mentre è già in Giappone il personale sanitario italiano per lo screening dei passeggeri.

CONTROLLI IN ITALIA

Proseguono senza sosta, intanto, i controlli sanitari sui passeggeri che atterrano negli aeroporti italiani. Dall`inizio delle attività, 5 febbraio scorso, interessando tutti i voli internazionali in arrivo, sono stati monitorati 16.884 voli e 1.968.908 passeggeri. Nella sola giornata di mercoledì, 19 febbraio, sono stati sottoposti al rilevamento della temperatura corporea 137.389 passeggeri garantendo la sorveglianza sanitaria su un totale di 1.235 voli in arrivo. Per nessuno dei passeggeri monitorati si è resa necessaria l`applicazione del protocollo sanitario, definito dal ministero della Salute, e previsto in caso di sospetto coronavirus.

Leggi anche:
Mattarella a Onu: corsa armamenti divora risorse, pace e sviluppo legati

CINA

Buone notizie dalla Cina. Il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha annunciato che “i dati provenienti dalla Cina continuano a mostrare un calo dei nuovi casi di infezione da coronavirus: è una tendenza incoraggiante ma non possiamo abbassare la guardia”. Gli ultimi dati forniti da Pechino parlano di 74.675 casi accertati con 2.121 decessi, mentre all’estero i casi accertati sono 1.076 (oltre la metà sulla nave da crociera “Diamond Princess”) e sette decessi; nelle ultime 24 ore l’Iran ha reso noti cinque casi con due decessi. L’Oms sta infine attendendo i risultati di due test clinici terapeutici: il primo utilizza due farmaci contro l’Hiv, il lopinavir e il ritonavir, mentre il secondo sperimenta un antivirale denominato remdisivir; i risultati tuttavia non si avranno prima di tre settimane.

Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti