Il presidente Xi Jinping va al mare, lì la leadership decide le sorti della Cina

Il presidente Xi Jinping va al mare, lì la leadership decide le sorti della Cina
Il presidente della Cina, Xi Jinping e la moglie Peng Liyuan
3 agosto 2017

Dopo la fatica di un anno di lavoro, dopo una serie di probanti cerimonie, il presidente cinese Xi Jinping si prepara per andare al mare. Anzi, secondo il solitamente ben informato South China Morning Post (SCMP), il fatto che il leader oggi non sia sui media di stato indica proprio il che si è recato a Beidaihe, la ridente località a 280 km a est di Pechino. Solo che, lì, Xi (foto con la moglie Peng Liyuan) non si godrà il sole e le delizie balneari da solo, ma con i vertici e gli anziani del Partito comunista cinese. Perché a Beidaihe, come tradizione, avrà luogo quella riunione informale nella quale vengono solitamente prese le decisioni più importanti. Se l’incontro non è già iniziato, succederà in questi giorni: non c’è un programma ufficiale, il suo inizio e la sua fine non verranno annunciati, né verranno comunicati i suoi esiti. Quest’anno, poi, è un appuntamento particolarmente importante, perché arriva prima del XIX Congresso del Partito comunista cinese (Pcc), un’assise nella quale si rinnoveranno profondamente i vertici del potere cinese. Il congresso si terrà a ottobre o a novembre. La riunione di Beidaihe è una traduzione iniziata nel 1953 con il fondatore della Cina popolare, Mao Zedong. Nella località turistica fu costruita una sede estiva del Pcc – poi smantellata dal presidente Hu Jintao – per consentire al leader di non soffocare nella metropoli. Proprio durante quelle che sono formalmente indicate come vacanze sono state prese alcune delle decisioni più importanti della storia cinese, come per esempio il Grande balzo in avanti voluto da Mao, ricorda il SCMP. Non è insolito che i leader del partito si dedichino a nuotate assieme nelle quali chiacchierano e preparano il futuro. I posti nei quali i leader vengono ospitati durante la permanenza sono rigidamente stabiliti in base al rango. Uno stretto apparato di sicurezza garantisce la privacy del presidente, degli ex leader che dovrebbero essere presenti e degli alti dignitari.

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Secondo quanto sostengono gli analisti, Xi arriva a Beidaihe da una posizione di forza. Tuttavia ha bisogno di far serrare i ranghi al partito, alla luce della riforma economica e militare che sta promuovendo. Ancora due giorni fa, durante le celebrazioni del 90mo anniversario della fondazione dell’Esercito di liberazione popolare, il presidente ha invitato i soldati a “essere pronti a vincere le guerre” e ha chiarito di volere un esercito efficiente, pronto a difendere la sovranità nazionale, ma sempre sotto la guida ideologica del Partito. E’ proprio nel Partito che Xi vuole una squadra che sostenga il suo programma fedelmente. All’interno del “sancta sanctorum” del Pcc – il Politburo e, ancor di più, il Comitato permanente del Politburo – ci sono nuove caselle da riempire. Venticinque seggi da occupare nel Politburo, cinque o sette nel più esclusivo Comitato permanente. Questi organismi sono stati lambiti negli ultimi mesi dalla campagna contro la corruzione voluta dallo stesso leader e condotta dall’onnipotente Commissione centrale d’ispezione di disciplina. Per molti osservatori, sotto quest’operazione, si cela anche la volontà del leader di scompaginare le possibili opposizioni interne al Partito. La capagna ha colpito personaggi ritenuti intoccabili come l’ex capo dei servizi Zhou Yongkang. Ancora poche settimane fa l’ex capo del Partito a Chongqing, che era considerato ben messo per il Comitato permanente, Sun Zhengcai, è stato messo sotto inchiesta. C’è poi il tema del futuro dello stesso Xi Jinping, che lo scorso anno nel Plenum è stato indicato come “nucleo” del Partito. Nel congresso, se il presidente dovesse seguire la tradizione, dovrebbe indicare i nomi del suo successore e di quello del primo ministro, Li Keqiang. Ma le voci che vorrebbero uno Xi deciso a prolungare la sua permanenza al potere oltre il 2022 si susseguono e una mancata indicazione del successore potrebbe indicare proprio questa volontà. Si trattarebbe di uno strappo con la tradizione, foriero di eventuali tensioni all’interno della leadership collettiva del Pcc. Beidaihe, tra una nuotata e l’altra, in questo senso potrebbe essere per Xi un incontro cruciale.

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