Presidenziali Usa, c’è spazio anche per un terzo inquilino della Casa Bianca

Presidenziali Usa, c’è spazio anche per un terzo inquilino della Casa Bianca
9 agosto 2016

 

usa trump clintonLa direttiva è arrivata alle tre università dalla commissione per i dibattiti presidenziali statunitensi: “Fate spazio per un terzo candidato”. La Hofstra University di Hempstead, New York, la Washington University di St. Louis, Missouri, e la University of Nevada, a Las Vegas, ospiteranno tra il 26 settembre e il 19 ottobre i tre dibattiti tra i candidati alle elezioni dell’8 novembre. La novità è che, a parteciparvi, potrebbero non essere solo il candidato repubblicano, Donald Trump, e la candidata democratica, Hillary Clinton. “Con l’ex governatore Gary Johnson in doppia cifra nei sondaggi in alcune aree, è bene prepararsi” all’eventualità, ha detto il copresidente della commissione ed ex portavoce della Casa Bianca ai tempi di Bill Clinton, Mike McCurry, parlando con Politico. “Non sapremo il numero di inviti” per i dibattiti “fino alla metà di settembre”.

Per partecipare ai quattro dibattiti (ce n’è uno anche per i candidati alla vicepresidenza, in programma il 4 ottobre alla Longwood University di Farmville, Virginia), i candidati devono “apparire sulle schede di un numero sufficiente di Stati per avere la matematica possibilità di ottenere la maggioranza del collegio elettorale”. Per essere presenti sulle schede elettorali, infatti, i candidati devono rispettare una serie di regole e parametri che variano da Stato a Stato; solitamente, i candidati minori non riescono a presentarsi in tutti gli Stati. Per poter ambire a un posto nei dibattiti è necessario avere la matematica possibilità di diventare presidente, che si ottiene con la presenza sulle schede elettorali di un numero sufficiente di Stati per conquistare, con il voto popolare, i 270 grandi elettori necessari per avere la maggioranza nel collegio elettorale, che elegge il presidente e il vicepresidente degli Stati Uniti (l’elezione del presidente degli Stati Uniti non è diretta). Inoltre, i candidati devono avere un sostegno nazionale di almeno il 15 per cento “come certificato da cinque selezionate organizzazioni che effettuano sondaggi, usando la media dei più recenti sondaggi”.

Leggi anche:
Il Cremlino all'erta: preoccupazioni per le parole di Macron e Cameron sull'Ucraina

Secondo la media di Real Clear Politics, attualmente Johnson gode dell’8,8% dei consensi, mentre Stein è al 3,8 per cento. Nonostante siano al di sotto della soglia del 15%, ci potrebbe essere un po’ di flessibilità per far salire sul palco almeno Johnson: Frank Fahrenkopf, il repubblicano che guida la commissione insieme a McCurry, ha detto la scorsa settimana alla Cnbc che la commissione potrebbe “considerare di dare una mano” a un terzo candidato, nel caso dovesse avvicinarsi alla soglia del 15 per cento. “Se qualcuno dovesse avere il 14,5% e il margine di errore fosse di tre punti – ha detto – dovremmo prenderlo in considerazione”, ma al momento non è questa la situazione, ha aggiunto. Nel frattempo, anche sulle date dei dibattiti si sono create polemiche. Il partito repubblicano e lo staff di Donald Trump si sono lamentati perché due dibattiti (più il dibattito tra i vice) sono in programma in contemporanea con gli incontri della Nfl, la lega di football americano. Lo staff di Clinton, invece, ha pubblicato una nota ufficiale per confermare che accettano le date e che la candidata sarà presente ai tre dibattiti, augurandosi che Trump faccia lo stesso.

 

 

Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti