Mahmood, Achille Lauro e Pierfrancesco Favino tra gli ospiti della serata più attesa dell’anno. Assente il presidente Mattarella. Sul palco del Piermarini debutta l’opera scandalo del compositore russo: violenza, erotismo e grottesca comicità per la dodicesima inaugurazione firmata Chailly. Il 7 dicembre Milano si ferma. Come ogni anno, la Prima della Scala raduna autorità, intellettuali e star dello spettacolo per la serata che il New York Times ha definito il luogo dove “l’opera è ancora il centro dell’universo”.
Quest’anno a riempire la platea del Piermarini ci saranno il rapper milanese Mahmood, il cantante Achille Lauro e l’attore Pierfrancesco Favino, insieme a un parterre di personalità della cultura e delle istituzioni che conferma il richiamo internazionale dell’evento. Sul palco debutta Una lady Macbeth del distretto di Mcensk di Dmitrij Šostakovič, partitura di taglio cinematografico scritta da un compositore appena ventiquattrenne. Un’opera che mescola violenza, pietà, erotismo e comicità grottesca, diretta da Riccardo Chailly alla sua dodicesima inaugurazione di stagione. La regia è affidata a Vasily Barkhatov, che promette la Prima “più irriverente e insolita degli ultimi anni”. Dopo il trionfo dell’anteprima per i giovani del 4 dicembre, le aspettative sono altissime.
Grande assente il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. A ricevere gli ospiti saranno il presidente della Fondazione e sindaco Giuseppe Sala insieme al sovrintendente Fortunato Ortombina. Tra le autorità presenti il ministro della Cultura Alessandro Giuli, il presidente della Corte Costituzionale Giovanni Amoroso, il prefetto di Milano Claudio Sgaraglia, il questore Bruno Megale e il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana.
In platea anche gli assessori alla Cultura Francesca Caruso per la Regione e Tommaso Sacchi per il Comune, la senatrice a vita Liliana Segre e l’ex premier Mario Monti. Al completo il nuovo consiglio di amministrazione del Teatro: Giovanni Bazoli, Barbara Berlusconi, Diana Bracco, Giacomo Campora, Claudio Descalzi, Marcello Foa e Melania Rizzoli. Tra gli ex sovrintendenti hanno confermato la presenza Carlo Fontana, Alexander Pereira e Dominique Meyer.
Nutrita la rappresentanza del mondo culturale cittadino. Per la Grande Brera ci sarà Angelo Crespi, per la Triennale Stefano Boeri, per la Società del Quartetto Ilaria Borletti Buitoni. Il Salone del Mobile è rappresentato da Maria Porro, la Camera della Moda da Carlo Capasa. Ormai presenza fissa è l’artista Francesco Vezzoli. Corposa la delegazione degli editori.
Luca Formenton del Saggiatore, che ha appena siglato un accordo triennale con il Teatro per pubblicazioni musicali e teatrali, Massimo Bray direttore della Treccani, il managing director di Ricordi Marco Mazzolini, la presidente di Adelphi Teresa Cremisi, la direttrice della Nave di Teseo Elisabetta Sgarbi, il direttore di Classica HD Piero Maranghi e Mario Calabresi di Chora Media, che nel 2026 continuerà la collaborazione con il podcast La vertigine. Non poteva mancare Franco Pulcini, massimo esperto italiano di Šostakovič ed ex direttore delle Edizioni del Teatro, autore di un libro di riferimento sul compositore. Con lui Fausto Malcovati, autorità assoluta sulla cultura e letteratura russa.
Numerose le presenze del mondo teatrale internazionale. Dall’estero arrivano Elisabeth Sobotka, sovrintendente della Staatsoper Unter den Linden di Berlino, Serge Dorny dall’Opera di Monaco, Tobias Kratzer, regista e sovrintendente dell’Opera di Amburgo, Oliver Mears della Royal Opera House di Londra, Joan Matabosch del Teatro Real di Madrid, Christina Scheppelmann dalla Monnaie di Bruxelles e Umberto Fanni dall’Opera di Muscat.
Dall’Italia il presidente dell’AGIS Francesco Giambrone e il presidente-sovrintendente dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia Massimo Biscardi. Presenti anche il regista Damiano Michieletto, la scenografa Margherita Palli, i direttori del Piccolo Teatro Claudio Longhi e Lanfranco Li Cauli, la presidente del Teatro Franco Parenti Andrée Ruth Shammah e la direttrice dell’AsLiCo Barbara Minghetti.
Come da tradizione, in sala al completo il Corpo di Ballo con il direttore Frédéric Olivieri e l’étoile Nicoletta Manni. Presenti tutti i primi ballerini scaligeri: Timofej Andrijashenko, Antonella Albano, Martina Arduino, Marco Agostino, Claudio Coviello, Nicola Del Freo, Alice Mariani, Virna Toppi e Antonino Sutera.
Mentre a teatro si ultimano i preparativi per il grande debutto, l’attenzione internazionale conferma la Prima della Scala come la serata d’opera più seguita al mondo. Presenze giornalistiche da Francia, Germania, Israele, Lettonia, Regno Unito, Spagna, Stati Uniti e Svizzera testimoniano il richiamo globale dell’evento milanese.