Prima donna premier della Repubblica

Prima donna premier della Repubblica
Giorgia Meloni
21 ottobre 2022

Nasce oggi al Quirinale il governo Meloni. Il premier, che ha accettato l’incarico senza riserva, ha presentato dopo l’incontro di questo pomeriggio con Sergio Mattarella la sua squadra di governo, che si compone di 24 ministri (tra senza portofaglio e con e che comprendono due vicevicepremier) e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Un’ora e veni di colloquio nel salone alla vetrata tra il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la premier incaricata Giorgia Meloni. La durata dell’incontro aveva fatto presagire che, come poi ha confermato il segretario generale del Quirinale, la leader di Fdi avesse con sé la lista dei ministri già pronta per essere vagliata dal Capo dello Stato. I ministri senza portafoglio sono 9, a cominciare dal dicastero dei Rapporti con il Parlamento affidato a Luca Ciriani. Quelli con portafoglio, in testa il ministro degli Esteri Antonio Tajani, sono 15. All’interno di questa formazione sono stati affidati allo stesso Tajani e a Matteo Salvini (ministro per le Infrastrutture) i ruoli di vicepremier. Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio sar- Alfredo Mantovano. Domani alle 10 il giuramento al Quirinale.

 

Mattarella: “È stato necessario procedere velocemente”

“Desidero ringraziarvi per l’attenzione con la quale avete seguito i lavori per la formazione del nuovo governo. Questa volta il tempo è stato breve, è passato meno di un mese dalla data delle elezioni. È stato possibile per la chiarezza dell’esito elettorale ed è stato necessario procedere velocemente anche in considerazione delle condizioni interne e internazionali che esigono un governo nella pienezza dei suoi compiti”: lo ha affermato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, prendendo la parola dopo aver conferito l’incarico a Giorgia Meloni per formare il nuovo governo. “Il governo uscente nei tre mesi esatti dalla data di scioglimento anticipata delle camere ha fatto fronte alle esigenze di guida del Paese, concludendo la sua attività con il consiglio europeo di ieri e di stamani. Lo ringrazio ancora una volta. E rivolgo con lo stesso spirito di collaborazione gli auguri di buon lavoro al nuovo governo che da domani mattina con il giuramento inizierà a svolgere i suoi compiti”, ha aggiunto il capo dello Stato.

 

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La leader della destra prima donna premier italiana

Se una storia umana e politica si potesse raccontare con la categoria dei “record” per Giorgia Meloni le tappe sarebbero quattro: il 2004 quando diventa presidente di Azione giovani ed è la prima donna a guidare un’organizzazione giovanile di destra, il 2006 quando, a 29 anni, è la più giovane donna parlamentare, il 2008 quando, nel governo Berlusconi IV, è la ministra più giovane della storia della Repubblica e il 2022 quando, a 45 anni, è la prima donna presidente del Consiglio. Ma la militanza, iniziata a 15 anni nel Fronte della Gioventù sull’onda dello sconcerto che nel Paese provocò l’assassinio dei giudici Falcone e Borsellino, racchiude un percorso più complesso (e faticoso) di quattro date e quattro primati.

Un’avventura, al solito, umana e politica. A fianco dell’attuale premier ci sono, infatti, i fedelissimi degli esordi nella sezione di Colle Oppio come Fabio Rampelli, ma anche Giovanbattista Fazzolari e, ovviamente, il cognato Francesco Lollobrigida riconfermato capogruppo a Montecitorio, marito della sorella Arianna, consigliera e confidente. Una storia politica che, per uno scherzo del destino, Giorgia Meloni ha avuto modo di rivendicare, proprio pochi giorni prima di arrivare a Palazzo Chigi, in tre parole di replica a Silvio Berlusconi: “Non sono ricattabile”. Chi la conosce osserva come proprio in questa frase lapidaria ci sia molto di quello che Giorgia Meloni, romana, classe 1977, cresciuta nel quartiere popolare di Garbatella, giornalista professionista, appassionata di Tolkien, ha cercato di costruire politicamente in trent’anni di militanza dentro e fuori le istituzioni. 

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Diplomata al liceo linguistico parla inglese, francese e spagnolo (come ha dato prova nel famoso discorso al comizio del partito di estrema destra spagnolo Vox: “Yo soi Giorgia, soy una mujer, soy una madre, soy italiana, soy cristiana”), ma non si è mai laureata. Dopo la militanza in An e l’esperienza nel Pdl guidato da un Berlusconi allora potente, la svolta arriva nel 2012 quando lascia il Popolo della Libertà e insieme a Guido Crosetto e Ignazio La Russa fonda il partito Fratelli d’Italia, portandolo in dieci anni dal 4% al 26% delle scorse elezioni politiche. Nel 2016 si candida per il Campidoglio, raccoglie il 20,6% dei voti, ma non arriva al ballottaggio che sarà vinto, in sfida con Roberto Giachetti, dalla cinquestelle Virginia Raggi che diventa sindaca. Nello stesso anno Meloni partecipa al Family day, si dichiara contraria al ddl Cirinnà sulle unioni civili e annuncia di essere in attesa di un figlio (“ho appena scoperto di aspettare un bambino” e “sono sempre più convinta che il ddl non sia una legge sui diritti degli omosessuali, è una legge ipocrita e fatta male, è una legge sui diritti dei bambini”).

La figlia Ginevra nasce dalla relazione con il compagno Andrea Giambruno, 41 anni, giornalista professionista a Mediaset, come ha (maliziosamente?) ricordato Berlusconi in uno dei giorni più tesi nei rapporti con la leader di Fdi. Nel 2020 è stata eletta all’unanimità presidente del Partito dei conservatori e riformisti europei ed è anche questo, insieme alla guida in un partito nazionale, un altro record della “prima donna a” da sempre contraria alle quote rosa: “Non sogno per le donne italiane un futuro di quote – ha sostenuto in un’intervista del 2018 -, sono la risposta sbagliata alla domanda giusta”.

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