Prime ricadute nei supermercati. “Razionato” l’olio di semi di girasole

Prime ricadute nei supermercati. “Razionato” l’olio di semi di girasole
12 marzo 2022

Le derrate alimentari non mancheranno sugli scaffali dei supermercati e finora non è scattato nessun acquisto contingentato di prodotti di prima necessità. E’ il coro unanime dei principali gruppi della grande distribuzione, pur sottolineando qualche eccezione come l’olio di semi di girasole a cui è stato messo un limite di acquisto. In sostanza, nessun allarme ma di certo è già scattata la psicosi. La Coop ci rassicura: “Finora non è stato imposto alcun limite di acquisto a nessun prodotto”. Cosa che ci ribadisce Esselunga, aggiungendo però che “fanno eccezione alcune tipologie di olio, in particolare l’olio di semi di girasole, poiché l’Ucraina detiene la maggior parte della produzione di questo prodotto”. E questo, ci spiegano sempre da Esselunga, “per evitare fenomeni speculativi e soddisfare, pertanto, le richieste di tutti i nostri clienti”. Altra catena della grande distribuzione, come Eurospin, ha pure iniziato a limitare gli acquisti dei clienti e, al momento, sempre dell’olio di semi di girasole. In Toscana, l’Unicoop è andata oltre.

“È stato deciso di mettere un limite all’acquisto per alcuni beni particolarmente sensibili che arrivano dalle zone interessate dal conflitto e che sono: olio di semi di girasole, farina e zucchero – fa sapere la direzione del gruppo alimentare -. Un modo per garantire a tutti la disponibilità dei prodotti, come misura a tutela delle persone, considerato che la situazione al momento è tale da poter spingere ad alcuni accaparramenti nonostante non si prefiguri a breve termine nessun rischio concreto di mancanza di prodotti nei supermercati”. Ed è proprio così. Infatti, la corsa all’accaparramento di questi prodotti è scattata tanto da parte dei singoli consumatori ma soprattutto da parte di gestori di panifici, ristoranti, o altre attività, per i quali è diventato più conveniente comprarli al supermercato, anziché dai fornitori messi in ginocchio dai rincari esponenziali del caro energia e delle materie prime, hanno aumentato i prezzi.

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Discorso a parte, il caso Sardegna dove in due punti vendita di Alghero sono stati venduti oltre tremila chilogrammi di pasta. Spariti dagli scaffali anche farine, zucchero, caffè, pasta, cereali di ogni tipo, passate e acqua. Tutto nasce da un WhatsApp divenuto in pochi minuti virale e con il quale si annunciava da lunedì il blocco del trasporto. Una nota vocale che ha fatto scattare la psicosi, portando lo stesso autore ad ammettere la fake news: “Chiedo scusa”. Per molti è stato un ritorno al 9 marzo 2020, quando l’improvviso lockdown aveva colto tutti di sorpresa, avvertendo il pericolo della carenza delle merci.

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