Processo Borsellino, pm: non possiamo fidarci di Scarantino

13 dicembre 2016

“Le dichiarazioni di Vincenzo Scarantino vanno valutate per quelle che sono. Non possiamo fidarci delle sue parole. Possiamo farlo soltanto se c’è un riscontro oggettivo e solo in quel caso possono essere riconosciute come elementi di prova”. L’ha detto il procuratore aggiunto di Caltanissetta Gabriele Paci, che nel corso della requisitoria del quarto processo per la strage di via D’Amelio ha trattato la posizione del falso pentito Scarantino.

Il rappresentante dell’accusa ha ricordato le dichiarazioni false rese sulla strage, in particolare quando si autoaccusò del furto della 126 usata come autobomba in via D’Amelio e della preparazione dell’ordigno, per poi soffermarsi sulle numerose ritrattazioni. “È molto difficile andare dietro a un uomo che non riesce a essere coerente con se stesso e quindi le sue dichiarazioni vanno valutate con cura”, ha continuato Paci. Domani i pm nisseni dovrebbero formulare alla Corte d’assise le richieste di pena per gli imputati accusati di strage, e cioè Salvo Madonia e Vittorio Tutino e per i falsi pentiti Vincenzo Scarantino, Francesco Andriotta e Calogero Pulci, che rispondono di calunnia.

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