Politica

Putin continua a minacciare l’Ovest: no-fly zone vi renderebbe cobelligeranti

Sull’onda continua delle minacce all’Ovest, il presidente russo Vladimir Putin riprende la parola e avverte all’indomani della decisione della Nato – di non imporre una no-fly zone in Ucraina – che una via diversa vorrebbe dire conflitto per qualunque Paese. “E non importa di quali organizzazioni sia membro” ribadisce. In un incontro atteso con il personale femminile dell’aviazione civile – che sta soffrendo particolarmente sotto i colpi delle sanzioni – Putin appare in mezzo alla gente, mentre sferra la sua dialettica tagliente nei confronti dell’Alleanza, degli Usa e torna a dare dei “nazisti” alla leadership ucraina. In un discorso dove la parola guerra si ripete più e più volte.

MINACCE ALL’OVEST…

Le sanzioni contro la Russia sono “simili a una dichiarazione di guerra” dice, “ma, grazie a Dio, non si è ancora arrivati a questo”. Ha anche definito allarmante la retorica dei politici occidentali, come il ministro degli Esteri britannico Liz Truss, sulla possibilità che la NATO sia coinvolta nel conflitto. “E penso che i nostri cosiddetti “partner” abbiano una comprensione di ciò che questo rischia di portare, nonostante le loro affermazioni sconsiderate, come ad esempio da parte del ministero degli Esteri britannico”.

…E ANCHE A KIEV

L’attuale leadership a Kiev “deve capire che se continua con lo stesso spirito”, mette in discussione “il futuro della statualità ucraina” e, se ciò accadrà, “sarà interamente sulla loro coscienza” ha detto il presidente russo, aprendo un ulteriore baratro su altri possibili e tragici svolgimenti. La Russia “non può far finta di niente davanti alle minacce”, ha ribadito. Putin ha anche sostenuto che Mosca stava cercando di risolvere il conflitto in Ucraina in modo pacifico prima dell’invasione: era necessario però che Kiev lasciasse il Donbass parlasse russo e vivere a modo suo.

I PIANI DELL’AVANZATA

L’invasione intanto “procede secondo i piani” ha detto Putin parlando di essa come “operazione in Ucraina”. È “quasi finita” l’operazione per “la distruzione delle infrastrutture militari”. Secondo gli esperti l’esercito russo è superiore e potrebbe sottomettere l’Ucraina. Tuttavia le difficoltà sembrano a talora insormontabili. Putin ha osservato che solo i soldati a contratto prendono parte al conflitto e non è previsto l’invio di reclute in Ucraina. Va ricordato che Putin ha già alzato la posta mettendo le sue forze nucleari in “allerta speciale”, una decisione inquietante anche se alcune armi nucleari sono costantemente utilizzabili in pochissimo tempo.

Il leader russo ha detto che le forze e i mezzi dell’esercito professionale sono abbastanza sufficienti per raggiungere gli obiettivi fissati. Ha anche espresso la sua gratitudine ai volontari, ma ha affermato che il loro aiuto non è ancora necessario. Putin ha osservato infine che non ci sono piani per introdurre regimi speciali, inclusa la legge marziale in Russia. La legge marziale viene introdotta in caso di aggressione esterna sul territorio della Russia, ma ora non è così e il presidente russo dice di sperare che non lo sarà neppure in futuro. askanews

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