Politica

Putin su linea Merkel, su Corea del Nord serve dialogo modello crisi iraniana

Sulla Corea del Nord, Vladimir Putin sembra sulla stessa linea di Angela Merkel: istituire di nuovo un tavolo di dialogo, sul modello che ha già funzionato per risolvere la crisi iraniana. Il tutto proprio dopo che Nimrata “Nikki” Haley, ambasciatore degli Usa presso le Nazioni Unite alla vigilia dell’arrivo del ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov a New York, ha dichiarato che si è esaurita l’opportunità di risolvere il problema della Corea del Nord nell’ambito delle strutture delle Nazioni Unite. Il messaggio della diplomatica e di conseguenza della diplomazia Usa è fin troppo chiaro, e forse anche per questo successivamente, dopo il faccia a faccia tra Lavrov e Rex Tillerson, avvenuto all’inizio della visita di Lavrov, sulla Nordcorea non si è fatto cenno. Mentre la posizione di Mosca e Washington sembrano distanziarsi, quella di Mosca e Berlino appaiono quasi coincidere, con qualche distinguo. Inoltre, dopo che Kim Jong-un ha affermato che il processo di creazione delle forze nucleari nordcoreane è quasi completo, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite venerdì ha tenuto una riunione straordinaria, per condannare le azioni di Pyongyang. Washington ha chiesto la formazione di un “fronte unito” per il rafforzamento della sicurezza internazionale, e Mosca ha sottolineato l’importanza di un rapido avvio di “negoziati significativi” per risolvere la situazione.

La necessità della ripresa dei colloqui a sei – un formato che non è stato usato dal 2009, dopo che Pyongyang lo ha abbandonato – è anche menzionato nel testo dell’ultima risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Ma i leader di Russia e di Germania Vladimir Putin e Angela Merkel lo hanno chiesto durante una recente conversazione telefonica. E Mosca ha richiamato l’attenzione sulla proposta del leader tedesco di trasferire l’esperienza dei negoziati sull’Iran per risolvere il problema coreano. In un’intervista a RIA Novosti, il vice ministro degli Esteri Sergey Ryabkov ha dichiarato anche che Mosca ha accolto l’idea di Berlino (trasferire l’esperienza dei negoziati sull’Iran per risolvere il problema coreano), anche se i paralleli diretti tra le situazioni sono quasi impossibili. Non si esclude che queste “proposte” possano essere espresse durante gli incontri bilaterali tra Lavrov e altri partner, al Palazzo di Vetro. Il capo del ministero degli Esteri russo ha espresso l’opinione che l’attuale segretario generale delle Nazioni Unite António Manuel de Oliveira Guterres possa essere coinvolto nella mediazione, nel quadro della soluzione del problema della penisola coreana e questo “sarà utile”. Guterres stesso in un’intervista a RIA Novosti ha notato che era “a disposizione del Consiglio di Sicurezza”, che dovrebbe determinare “quali iniziative politiche le Nazioni Unite dovrebbero prendere”.

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