Quattro (5 con Italia) Paesi al voto e Brexit, anno chiave per la politica comunitaria

Quattro (5 con Italia) Paesi al voto e Brexit, anno chiave per la politica comunitaria
5 gennaio 2017

Elezioni presidenziali e politiche in Francia, ad alto rischio di vittoria degli euroscettici di Marine Le Pen, ed elezioni politiche in Olanda e Germania. Il 2017 e’ un anno chiave per l’Unione europea, pieno di rinnovamenti politici negli Stati membri che rischiano di essere test sulla tenuta dell’Ue. Si votera’ in almeno quattro Paesi, forse cinque se anche l’Italia andra’ al voto nel 2017. Inizia la Brexit e l’era Trump, al centro di interrogativi e timori. Ma non e’ che una minima parta degli appuntamenti del 2017 dell’Unione. Da gennaio a dicembre, ecco le date da segnare sul calendario:

– Dal 1 gennaio, per la prima volta Malta assume la presidenza di turno del Consiglio dell’Ue. C’e’ chi considera che il Paese sara’ esposto alle pressione di Stati membri piu’ grandi, e questo potrebbe giocare un ruolo nella gestione dei dossier e dell’agenda politica.

– 17 gennaio: il Parlamento europeo elegge il suo nuovo presidente. In lizza gli italiani Gianni Pittella (socialisti europei) e Antonio Tajani (popolari europei) –

– 20 gennaio: Donald Trump, presidente eletto degli Stati Uniti, si insedia alla Casa Bianca e entra ufficialmente in carica. L’Ue teme che l’agenda politica di Trump possa compromettere i rapporti transatlantici: dal 20 gennaio sara’ possibile vedere se e quanto tali timori sono fondati.

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– 15 marzo: si vota nei Paesi Bassi. Tra i sei Stati fondatori dell’Ue (con Belgio, Lussemburgo, Italia, Francia e Germania), i Paesi Bassi rappresentano primo un test importante per la tenuta dell’Europa. Il partito euroscettico Pvv di Geert Wilders mira controllare il parlamento olandese, e potrebbe riuscirci.

– 25 marzo: anniversario dei 60 anni dei trattati di Roma che hanno istituito la Comunita’ economica europea (Cee). L’Italia ospita la riunione commemorativa e celebrativa, appuntamento per rilanciare il progetto comunitario.

– Marzo, (giorno da definire): inizia la procedura di uscita del Regno Unito dall’Ue (Brexit). La premier britannica Theresa May ha annunciato l’intenzione di presentare notifica formale a marzo 2017, dando cosi’ avvio al processo di Brexit.

– 23 aprile: primo turno delle elezioni presidenziali francesi. Altro momento chiave dopo quello delle elezioni olandesi. Un altro Stato membro fondatore che potrebbe prendere la strada dell’euroscetticismo. Marine Le Pen e il suo Front National sono forti nei sondaggi.

– 7 maggio: secondo turno delle elezioni presidenziali francesi. Se nessun candidato all’Eliseo dovesse vincere il 23 aprile, si andra’ al ballottaggio, fissato per questa data.

– 11 giugno: elezioni legislative francesi. Si vota per rinnovare l’Assemblea nazionale, la camera piu’ importante del Parlamento francese. Occhi puntati agli euroscettici del Front National. Chi controlla il Parlamento controlla il processo legislativo, e sono i Parlamenti nazionali a dover ratificare gli accordi presi in sede Ue, come gli accordi di associazione o quelli commerciali.

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– 1 luglio: per la prima volta nella storia dell’Unione europea a presidenza di turno del Consiglio dell’Ue e’ assunta dall’Estonia, Paese con un quarto della popolazione russa (25%). In ragione della composizione etnica si tema una linea piu’ filo-Mosca. L’Estonia sostituisce il Regno Unito, che ha rinunciato alla presidenza di turno dopo il referendum che ha sancito l’uscita dall’Ue.

– Settembre (giorno da definire): elezioni federali in Germania. L’Europa attende di sapere se Angela Merkel sara’ ancora alla guida del Paese piu’ influente dell’Ue e con quali alleati. Si guarda con attenzione al partito euro-scettico Afd, che potrebbe registrare una crescita in termini di consensi.

– Ottobre (giorno da definire): elezioni legislative in Repubblica Ceca. Si vota per rinnovare la Camera dei deputati. Andrej Babis, attuale ministro delle Finanze e leader del partito Ano 2011, e’ considerato come possibile vincitore delle elezioni. Imprenditore e uomo d’affari, Babis viene soprannominato “il Silvio Berlusconi ceco”. Sebbene ufficialmente pro-europeista (Ano 2011 e’ affiliato ai liberali europei), Babis non e’ un convinto sostenitore dell’adozione della moneta unica in Repubblica Ceca ed e’ contrario ad ogni forma di ulteriore integrazione.

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