Svolta ecumenica, Re Carlo III prega con il Papa Leoni XIV: prima volta dopo 500 anni

La visita in Vaticano del 23 ottobre segna uno storico riavvicinamento ecumenico. Il sovrano britannico riceverà il titolo di Royal Confrater a San Paolo fuori le Mura.

Re Carlo d'Inghilterra

Re Carlo d'Inghilterra

I reali britannici arriveranno a Roma il 22 ottobre, ma il programma ufficiale si concentrerà interamente nella giornata successiva. L’udienza privata con il Santo Padre è fissata per le 11 nel Cortile di San Damaso. Successivamente, Carlo III si intratterrà con il Segretario di Stato cardinale Pietro Parolin, mentre la regina Camilla visiterà la Cappella Paolina. La visita si inserisce nell’Anno Giubilare, come già avvenne per la regina Elisabetta II durante il Giubileo del 2000.

La delegazione reale sarà accompagnata da figure di rilievo delle Chiese britanniche: l’arcivescovo di York Stephen Cottrell, seconda autorità della Chiesa d’Inghilterra dopo la sede primaziale di Canterbury, attualmente vacante in attesa dell’insediamento della nuova arcivescova Sarah Mullally previsto per marzo 2026. Presente anche Rosie Frew, moderatore supremo dell’Assemblea generale della Chiesa di Scozia, a testimonianza dell’ampiezza ecumenica dell’iniziativa.

Una preghiera ecumenica sotto gli affreschi di Michelangelo

Alle 12:10, Papa Leone XIV presiederà nella Cappella Sistina una preghiera ecumenica per la cura del Creato, organizzata dal Dicastero per la promozione dell’unità dei cristiani. Concelebrerà l’arcivescovo Cottrell, in un gesto simbolico di comunione tra le due Chiese sorelle. Seguirà un incontro nella Sala Regia con aziende impegnate nella tutela ambientale, tema caro sia al Pontefice che al sovrano britannico, da sempre sensibile alle questioni ecologiche.

Nel pomeriggio il programma proseguirà alla Basilica di San Paolo fuori le Mura, dove alle 14:30 si terrà una celebrazione ecumenica durante la quale re Carlo III riceverà il titolo di “Royal Confrater”. Prima della cerimonia, i reali visiteranno la tomba dell’apostolo Paolo, rafforzando un legame storico che affonda le radici nell’Alto Medioevo.

Un vincolo mai spezzato con San Paolo fuori le Mura

“La Basilica di San Paolo e l’Abbazia benedettina hanno mantenuto storicamente una grande connessione con la Corona d’Inghilterra”, ha spiegato monsignor Flavio Pace, Segretario del Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani. Dopo la missione dei monaci guidati da Agostino di Canterbury, i sovrani sassoni iniziarono a finanziare la manutenzione delle tombe apostoliche. Nel tardo Medioevo i re inglesi furono riconosciuti come protettori della Basilica e dell’Abbazia.

Questo legame, ha sottolineato monsignor Pace, “non è stato distrutto” nemmeno dopo la separazione del XVI secolo e i secoli di distanza che seguirono. Ancora oggi lo stemma dell’Abbazia riporta il simbolo dell’Ordine della Giarrettiera, massima onorificenza britannica. “Negli ultimi decenni le relazioni si sono sviluppate e approfondite, e re Carlo ha avuto personalmente un ruolo in questo riavvicinamento”, ha aggiunto il prelato.

Il titolo di Royal Confrater, proposto dall’Arciprete della Basilica e dall’Abate e approvato da Papa Leone XIV, è già stato formalizzato attraverso lo scambio di lettere tra l’Abbazia e Buckingham Palace. Durante la cerimonia verrà collocato nel coro monastico uno stallo con lo stemma reale e il motto “Ut unum sint” (“Che siano una cosa sola”), preghiera per l’unità cristiana. Lo stallo rimarrà permanentemente nell’abside della Basilica, testimonianza duratura di questo gesto di “ospitalità e accoglienza ecumenica”.

La visita assume particolare rilevanza considerando il ruolo costituzionale di Carlo III come governatore supremo della Chiesa d’Inghilterra, titolo che comporta diritti e competenze sulla Chiesa anglicana nazionale senza però equipararsi al magistero papale. La Chiesa d’Inghilterra è parte della Comunione anglicana, rete di 42 Chiese indipendenti presenti in 165 Paesi, molte delle quali sviluppatesi autonomamente pur mantenendo legami storici con Canterbury. Il ruolo di supremo governatore del sovrano si applica esclusivamente alla Chiesa d’Inghilterra.