Vincenzo De Luca e Elly Schlein
Il quadro politico della Campania alla vigilia delle elezioni regionali autunnali 2025 si presenta critico e incerto. Il centrosinistra appare diviso e incapace di trovare una linea condivisa, mentre il presidente uscente Vincenzo De Luca manovra dietro le quinte, mantenendo il controllo e mettendo Pd e M5S sotto pressione. In questo caos, Elly Schlein, segretaria nazionale del Pd, sembra navigare a vista, incapace di guidare davvero il partito in questa fase cruciale.
“Non si può buttare a mare il lavoro fatto in questo decennio”, tuona Vincenzo De Luca, presidente uscente della Regione Campania, durante il suo consueto appuntamento settimanale in diretta Facebook. La sua preoccupazione è chiara: salvaguardare la dignità della Campania e assicurare la continuità dei programmi già avviati. De Luca ribadisce che “prima si definisce il programma e poi si approvano le candidature”, criticando il dibattito sulle regionali come “sgangherato, inconcludente e a tratti volgare”.
Il governatore punta il dito contro il governo Meloni per aver bloccato il terzo mandato, una mossa che a suo avviso ha complicato ulteriormente la situazione politica regionale. La sua strategia è chiara: mantenere il controllo della partita, assicurandosi che il programma politico risponda agli interessi della regione, indipendentemente da chi sarà il candidato ufficiale.
Mentre De Luca domina il palcoscenico politico, la sinistra campana vive una situazione di estrema frammentazione. Maurizio Gasparri, presidente dei senatori di Forza Italia, descrive la sinistra come “alla deriva”, divisa tra “massimalismo grillino” e “strapotere deluchiano”. Il Pd sembra schiacciato dalla forza del M5S e dai potentati locali, costretto a compromessi interni che ne indeboliscono credibilità e unità.
L’esponente di Forza Italia sottolinea come la sinistra campana si trovi “tra due mestieri da fattorino”: da un lato al servizio dei grillini con ricette che rischiano di paralizzare lo sviluppo regionale, dall’altro come “camerieri della famiglia De Luca”. In questo scenario confuso, il centrodestra si presenta come l’unica forza in grado di rappresentare un’alternativa concreta.
La segreteria nazionale del Pd, guidata da Elly Schlein, appare in difficoltà. Osvaldo Napoli di Azione definisce la strategia di Schlein come una “eutanasia politica” per il Pd, incapace di proporre un’alternativa credibile alla destra. La scelta di allearsi con De Luca e il M5S per sostenere Roberto Fico come candidato, secondo i critici, compromette l’identità riformista del partito.
Secondo Napoli, il paradosso è che il Pd rischia di vincere le Regionali per poi affrontare una possibile sconfitta netta alle politiche. La mancanza di programmi concreti e una gestione interna fragile stanno allontanando le forze moderate, che guardano con interesse crescente al centrodestra e ad Azione come unica vera area di pragmatismo e ragionevolezza.
Il panorama politico campano sembra bloccato in un limbo di potere, interessi e compromessi, dove la sinistra fatica a trovare la quadra. La leadership forte e decisa di Vincenzo De Luca si contrappone a un centrosinistra frammentato, in cui le tensioni tra Pd, M5S e le diverse anime della sinistra radicale impediscono una visione unitaria.
Il futuro della Campania alle prossime elezioni appare incerto, con il rischio che la confusione politica e la mancanza di una proposta coerente penalizzino l’intera area progressista. Nel frattempo, De Luca sembra già pronto a dettare l’agenda, lasciando aperti scenari di riflessione su cosa potrà accadere dopo il voto.