Politica

Regionali, in Veneto Zaia riconfermato: è quasi un plebiscito

Un plebiscito? Poco ci manca, anche se in Veneto tutto è andato com’era previsto. Ha vinto Luca Zaia (al terzo mandato), la sua lista ha lasciato indietro la Lega e il confronto con Matteo Salvini, sconfitto in Toscana, rilancia la leadership del “doge” veneto. Un’affermazione così schiacciante (Zaia al 75,2%, Lorenzoni al 17,2%, Cappelletti al 3,4%) che – è novità dell’ultima ora – il segretario veneto, Lorenzo Fontana, immagina addirittura di far senza degli alleati. “Per noi è chiaramente importante per poter lavorare con tranquillità in un momento in cui – ricorda – si dovranno affrontare partite importanti”. Dall’autonomia alle Olimpiadi, passando per la Pedemontana e le altre infrastrutture, ma in particolare per una sanità ancora più competitiva. Zaia, c’è da scommettere, non farà però questo errore. In regione non ha mai governato da solo e, per la verità senza gravi fibrillazioni.

“Complimenti a Luca Zaia che ha costruito un consenso fortissimo, personale. Noi prendiamo atto. Inizia un percorso di opposizione che sarà costruttivo perchè abbiamo bisogno di una politica diversa nell’ambito del Consiglio regionale”, ha preannunciato lo sconfitto di centrosinistra Lorenzoni, che ha condotto l’ultima parte della campagna elettorale in quarantena. Ci sono sezioni in cui Zaia ha raccolto il 100% dei consensi, altre, tradizionalmente rosse, dove ha superato il 70%. Era, dunque, impossibile batterlo e difficile anche competere? “Un momento così drammatico come la crisi da Covid in qualche maniera ha aiutato ad attirare l’attenzione sulla gestione della Regione durante quel periodo, rispetto alle ipotesi di alternativa che in un momento normale sarebbe stato facile comunicare”, è stato il commento di Enrico Cappelletti, candidato alla presidenza del Veneto per il M5S. E’ stato votato, dunque, anche a sinistra.
Pure dai pentastellati.

Per il politologo Paolo Feltrin, dell’Osservatorio elettorale del Consiglio regionale veneto, il voto ha dimostrato chiaramente “la tendenza verso la semplificazione e concentrazione del voto: le liste piccole ricevono pochi voti, anche dentro alle coalizioni. L’impressione è che si formeranno al massimo 7-8 gruppi consiliari”. La Lega, la Lista Zaia Presidente e la Lista Veneta Autonomia forse supereranno il 50% dei seggi, come ai tempi d’oro della `balena bianca’, la Dc. Dall’altra parte, tutti gli altri, Fdi e Fi compresi. Per il segretario Fontana si tratta, dunque, di una vittoria storica: “Mi pare che il dato più alto della storia fosse un 68%, quindi è un dato storico e fa capire la qualità dell’amministrazione che c’è stata, del presidente, e il fatto che è stata superata in maniera egregia l’emergenza Covid. Tutte cose che hanno premiato Luca Zaia. Sarà un dato importante per lui e per la Lega”.

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