Elly Schlein ne è certa, il “campo largo” si farà in tutte le regioni al voto in autunno – sei in tutto dopo le dimissioni a sorpresa di Roberto Occhiuto in Calabria – e di sicuro proprio in queste ore molte cose si stanno muovendo. Il voto calabrese rischia di complicare ulteriormente il puzzle delle candidature, ma d’altro canto il tempo è poco e sia nella regione meridionale che in Toscana la data del voto potrebbe essere il 12 e 13 ottobre.
Non a caso il Pd sembra intenzionato ad accelerare innanzitutto in Toscana, dove giovedì si riunirà la direzione regionale del partito e molti danno per scontato che sarà il momento dell’ufficializzazione della candidatura di Eugenio Giani. Lo stesso M5s, d’altro canto, dovrebbe pronunciarsi in queste ore dopo una assemblea online dei 5 stelle della Toscana alla quale partecipa anche Giuseppe Conte ed è probabile che dalla riunione esca una parola definitiva sul presidente uscente.
In Calabria, poi, è previsto già nei prossimi giorni un tavolo a livello regionale tra tutte le forze del centrosinistra. La discussione non è semplice, perché è forte l’ipotesi di un candidato M5s, in particolare Pasquale Tridico.
L’ex presidente Inps ha preso 120mila voti alle europee dello scorso anno e sarebbe un nome gradito anche da parecchi esponenti Pd. I democratici, dal canto loro, potrebbero proporre il segretario regionale e senatore Nico Irto, che però non sembra disponibile ad essere della partita, o il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà.
Ma le cose sono più complicate, perché Avs, in particolare Angelo Bonelli, rivendica una candidatura e il nome più accreditato è quello di Flavio Stasi, sindaco di Corigliano rossano, anche se si fa pure il nome di Mimmo Lucano.
E la vicenda calabrese si intreccia inevitabilmente con quella della Campania, perché anche lì il candidato dovrebbe essere M5s: l’ex presidente della Camera Roberto Fico è il nome su cui sono d’accordo un po’ tutti i partiti del campo largo e l’unica incognita da risolvere è la posizione del presidente uscente Vincenzo De Luca.
Ancora da definire lo schema anche in Puglia, dove il candidato in pectore Antonio Decaro è riluttante ad accettare la convivenza con due ‘past president’ ingombranti come Michele Emiliano, che correrebbe come consigliere regionale nelle liste Pd, e Nichi Vendola, in pista con Avs. Sui due, peraltro, c’è anche la freddezza di Conte, che chiede discontinuità rispetto alla giunta Emiliano e che teme “l’effetto Vendola” a favore della lista Avs e a danno dei 5 stelle. Ma come dice un dirigente di Verdi-Sinistra “nessuno può dirci chi candidare. Per noi Vendola è in lista”. Finora si è ipotizzato addirittura un passo indietro di Decaro, se la situazione non dovesse sbloccarsi, ma si tratta per arrivare ad una soluzione.