Regionali Veneto, il centrodestra spinge per un’ampia vittoria. Meloni rivendica leadership

Giorgia Meloni

Giorgia Meloni

Giorgia Meloni chiude a Padova il comizio per le regionali del Veneto e rivendica oggi l’unità del centrodestra, puntando a “stravincere” la sfida interna con la Lega per consolidare il primato di Fratelli d’Italia.

Competizione interna nel comizio di Padova

Nel Palageox gremito, il centrodestra si presenta per la chiusura di campagna con la consueta rappresentazione di compattezza. Giorgia Meloni insiste sulla definizione di “comunità umana e politica” per marcare la differenza con il campo largo, descritto come un’alleanza tenuta insieme da motivazioni contingenti.

La platea, però, riflette l’intensità della competizione tra i partiti della coalizione: le bandiere di Fratelli d’Italia prevalgono visivamente e l’ovazione alla presidente del Consiglio conferma il peso della leadership nazionale nella contesa locale. Meloni rivolge un messaggio diretto alla propria base, definita “onesta” e “generosa”, sottolineando il contributo determinante del Veneto ai risultati nazionali di governo. L’elogio pubblico al candidato leghista Alberto Stefani si accompagna all’auspicio che possa governare con un gruppo ampio di consiglieri di Fratelli d’Italia.

Unità esibita e tensioni sullo sfondo

Nessun riferimento, da parte della presidente del Consiglio, alla tensione della giornata tra il Quirinale e il suo partito, seguita alle domande del capogruppo alla Camera Galeazzo Bignami sulle indiscrezioni riguardanti un consigliere del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Meloni evita lo scontro istituzionale e concentra il discorso sulle riforme: difende il percorso del premierato, rivendica le “promesse mantenute” sull’Autonomia dopo la firma delle pre intese in Veneto e rilancia la riforma della giustizia.

Il referendum sulla separazione delle carriere, chiarisce, non deve essere interpretato come un giudizio sull’operato del governo. La presidente respinge le accuse rivolte all’esecutivo da parte delle opposizioni, invitando a un confronto senza strumentalizzazioni e criticando la diffusione di presunte dichiarazioni attribuite impropriamente a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

Le critiche alla sinistra e il clima politico nazionale

La presidente del Consiglio amplia il perimetro del comizio, rivolgendosi frontalmente alla sinistra, accusata di atteggiamenti elitari e di aver scommesso sul fallimento dell’esecutivo. Secondo Meloni, l’opposizione preferirebbe il ritorno al governo in una situazione di crisi piuttosto che riconoscere una fase di crescita del Paese. Nel mirino anche Romano Prodi, richiamato come simbolo di una stagione politica giudicata distante dagli interessi nazionali.

Per il centrodestra, la tornata elettorale in Veneto assume un valore aggiuntivo rispetto a Campania e Puglia: la vittoria della coalizione è considerata probabile, ma il confronto decisivo resta quello tra Fratelli d’Italia e Lega, destinato a incidere sugli equilibri futuri della maggioranza. Il risultato di domenica e lunedì definirà il peso dei partiti nel seguito della legislatura e indirizzerà la leadership nelle riforme attese nei prossimi mesi.