Terremoto, Renzi vede Merkel: ricostruzione fuori da vincoli Ue. E stoppa il progetto “Casa Italia”

Terremoto, Renzi vede Merkel: ricostruzione fuori da vincoli Ue. E stoppa il progetto “Casa Italia”
31 agosto 2016

Sulla ricostruzione l’intesa c’è, e d’altronde le regole sono chiare: le spese legate ai territori colpiti dal sisma e varati nei tempi previsti, “sono fuori dai vincoli europei”. Sul più ampio progetto di “Casa Italia”, il programma di messa in sicurezza dell’intero territorio italiano da ogni tipo di rischio idrogeologico, si vedrà in seguito, quando il piano sarà stato messo nero su bianco e comunque ricorrendo alle regole europee già previste. Il punto certo che emerge dalla conferenza stampa congiunta a Maranello di Matteo Renzi e Angela Merkel è invece la nomina di Vasco Errani a commissario per la ricostruzione: nonostante le polemiche delle oppposizioni, la nomina dell’ex presidente dell’Emilia Romagna arriverà domani, ha annunciato il premier. Renzi e Merkel, in occasione del bilaterale italo-tedesco, si scambiano attestati di stima e ringraziamenti. E la cancelliera si dice “sicurissima” che si troverà una “soluzione sensata e ragionevole” per la flessibilità da concedere all’Italia per la ricostruzione. Renzi assicura che le spese per “la ricostruzione e l’emergenza sono già fuori dai vincoli” europei. Il dubbio riguarda dunque il progetto Casa Italia sulla prevenzione. Del resto il tema, ha precisato il premier, riguarda “strumenti che l’Europa presenta e che non devono essere valutati tra gli Stati ma con le istituzioni”. Insomma, non una decisione da prendere in un bilaterale, ma in un confronto con la Commissione che partirà solo più avanti: “Useremo le regole europee, e se ci sarà questa utilizzazione sarà dopo che arriverà un progetto molto serio e legato al buonsenso e futuro”. Comunque con strumenti “già previsti dalle normative: clausola per eventi eccezionali, flessibilità per investimenti” spiega il premier.

Più che “annunci shock o show” su “Casa Italia”, da Maranello Renzi insiste sulla priorità del momento, la ricostruzione: “Oggi l’Italia ha innanzitutto l’esigenza di spendere bene i soldi che ha. Non c’è un italiano oggi che nel provare dolore e magari mostrando la generosità non ti chieda di spenderli bene. Questa è la prima priorità: trasparenza totale, coinvolgimento dell’Anac, e l’assoluta legalità”. Secondo punto, “bisogna che i soldi che ci sono vengano spesi per le cose che servono davvero”. E su questo “l’Italia ha molte risorse pronte, liberate da tutti i vincoli, che vanno finalmente spese secondo un metodo serio, ragionevole, senza la necessità di proclami”. Per la messa in sicurezza, “non occorrono risorse infinite, ma un cambio di mentalità”, spiega il premier. E proprio “da qui nasce Casa Italia, con la filosofia del ‘rammendo’ e dei microcantieri di Renzo Piano, con una gestione tecnica manageriale che non è collegata alla ricostruzione che invece sarà affidata al commissario che sarà Vasco Errani”. Insomma, “non faccio annunci shock su Casa Italia: giorno dopo giorno prenderemo tutto quello che è necessario, ma si inizia spendendo bene i soldi, affidandoli a persone di livello”. Ma intanto Renzi mette in campo gli argomenti che utilizzerà nella futura trattativa per far passare l’idea di scorporare stabilmente le risorse per il piano: superare alcune infrazioni Ue in tema di ambiente, ricorrere alla clausola per gli eventi eccezionali e a quella per gli investimenti. Perché “se ci sarà necessità di altre risorse discuteremo nelle sedi opportune, prenderemo quel che serve ma non è che siccome c’è stato un terremoto la priorità diventa chiedere soldi all’Europa. Poi quello che servirà per mettere a posto una scuola lo prenderemo”.

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