Leonardo Apache La Russa, figlio del presidente del Senato, ha offerto denaro all’ex compagna da lui denunciata per revenge porn durante l’udienza del 17 dicembre. La proposta, respinta, mirava a estinguere il reato per il video sessuale diffuso senza consenso.
L’offerta economica è stata presentata dagli avvocati di La Russa, Vinicio Nardo e Adriano Bazzoni, nel corso dell’udienza preliminare dinanzi alla giudice Maria Beatrice Parati. La difesa del giovane, imputato per aver divulgato un video intimo di 5 secondi senza il consenso della 22enne, ha proposto una somma alla vittima, rappresentata dall’avvocato Stefano Benvenuto. Il legale della parte civile ha tuttavia respinto immediatamente la proposta. Un’eventuale accettazione avrebbe potuto condurre alla remissione della querela e alla chiusura del procedimento penale. La giudice Parati dovrà ora valutare se la somma versata, seppur rifiutata, possa essere considerata congrua per dichiarare l’estinzione del reato. La decisione è attesa per il prossimo 17 dicembre.
Oltre all’offerta pecuniaria, la difesa di Leonardo La Russa punta a un percorso di giustizia riparativa. Gli avvocati Nardo e Bazzoni hanno spiegato che, in subordine alla proposta di risarcimento, è stata avanzata la richiesta di accesso a questo istituto. Il suo buon esito potrebbe portare anch’esso all’estinzione del reato. La giustizia riparativa prevede un dialogo mediato tra autore e vittima, finalizzato alla riconciliazione e alla riparazione del danno. La difesa ha sottolineato la volontà di La Russa di “far cessare ogni sofferenza alla ragazza”, come scritto in una lettera, e di “far ritrovare pace ad entrambi”.
Nella stessa udienza del 17 dicembre, la giudice Parati pronuncerà anche la sentenza per Tommaso Gilardoni, co-imputato di La Russa, che ha optato per il giudizio abbreviato. Gilardoni, assistito dagli avvocati Alessio Lanzi e Luigi Stortoni, è chiamato a rispondere delle stesse accuse per la diffusione del filmato. Entrambi i giovani erano stati inizialmente indagati anche per violenza sessuale, ma tale capo d’accusa è stato successivamente archiviato. La difesa di La Russa continua a sostenere che il suo assistito ha sempre affermato di aver inviato il video “purché fosse destinato solo a Gilardoni”, una circostanza su cui la ragazza, secondo gli avvocati, ha dichiarato di non ricordare.