Rifiuti, Sicilia al collasso. Musumeci: poteri speciali e ‘export’

Rifiuti, Sicilia al collasso. Musumeci: poteri speciali e ‘export’
Il governatore della Sicilia, Nello Musumeci
3 gennaio 2018

“Tutte le discariche, nella Sicilia occidentale in particolare, sono al collasso. Bellolampo, a Palermo, e’ il problema dei problemi: se nulla dovesse cambiare, a settembre non avremo piu’ in Sicilia dove mettere i rifiuti in Sicilia. Voglio interventi straordinari e domani chiedero’ al presidente del Consiglio dei ministri la dichiarazione dei emergenza ambientale. Su questo mi gioco la credibilita’, quella stessa credibilita’ che gli altri che ci hanno preceduti hanno perso. Portiamo ogni giorno 5000 tonnellate di rifiuti nelle discariche: la situazione e’ insostenibile. Serve puntare sulla differenziata e noi siamo fermi al 15%, mentre i piani regionali puntavano al 50%. ma soprattutto servono poteri straordinari e portare i rifiuti fuori dalla regione, nella altre regioni e nelle civilissime Germania e Francia. Presto faremo il bando”. Lo ha detto il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci, incontrando la stampa. “Ho bisogno di scongiurare il collasso di Bellolampo, innanzitutto, e ho bisogno – ha ribadito – di poteri straordinari, anche per soli 8 mesi, anche limitati a Bellolampo e ai Comuni inadempienti su cui interverremo con decisione: solo cento su 390 hanno superato il 50% di differenziata e moltissimi sono indempienti su piu’ fronti. L’allora commissario Bertolaso altrove provvedeva anche allo scioglimento dei Consigli comunali. Proprio domani chiedero’ al presidente del Consiglio comunale, la dichiarazione di emergenza ambientale, limitatamente a Bellolampo e agli interventi sui Comuni: intanto abbiamo la possibilita’ di fare spazio sulla vasca 6 e lavorare soprattutto sulla vasca 7 e con i poteri straordinari, accorciando notevolmente i 6-7 mesi necessari; credo ci vorranno due mesi. E circa un anno e mezzo per fare il resto”.

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Parla di “operazioni verita’” Musumeci. Prima della terapia serve la diagnosi e deve essere spietata, senza nascondere nulla: chi ha sbagliato dovra’ assumersene il peso e le conseguenze. E’ stato da irresponsabili non avere fatto nulla: sarebbe una grande bugia dire che la Regione – competente su pianificazione e controllo – e i Comuni – cui compete la gestione – in questi 20 anni hanno fatto qualcosa. Questa e’ una emergenza strutturata, un ossimoro ma non trovo definizione migliore. E’ un battaglia di civilta’, che non ha colori politici”. Cosi’, incalza Musumeci, “entro gennaio si dovra’ trovare una soluzione per Bellolampo”, e serve che alle discariche arrivino solo la meta’ delle 5000 tonnellate di rifiuti giornaliere. E le altre? Il ministero ci chiede di portarle fuori dalla Sicilia. Leggiamo che l’amministrazione grillina di Roma e quella regionale laziale del Pd mandano i rifiuti nel termovalorizzatore grillino di Parma. E noi dove dovremo mandarli?” E’ un grave dilemma per Musumeci: “Siamo preoccupati e anche per questo ho chiesto l’incontro con Gentiloni. Faremo un bando internazionale per il trasporto dei rifiuti fuori dall’isola, utilizzando i porti di Palermo, Catania, e Augusta”. Si tratta poi di riformare la legge 9 del 2010: “Basta con 36 enti che mangiano denaro pubblico e non producono ai risultato: le competenze per la gestione dei rifiuti deve andare alle province. L’importante e’ che ci siano nove riferimenti, nove interlocutori per i rifiuti e per l’acqua. La legge che attribuisce alle province la competenza va fatta subito: il governo fra qualche settimana la presentera’ e chiedo all’Ars che entro primavera la voti”. Cosi’ nel piano della Giunta, Musumeci inserisce un nuovo piano regionale rifiuti, l’intensificazione della raccolta differenziata, nuove strutture per il compostaggio, incentivi per le imprese che usano materiale riciclato. I termovalizzatori? “Non ne sono appassionato, ma non li demonizzo; se in Italia ci sono 41 inceneritori, soprattutto nel centro-nord, ci sara’ una ragione. Non li vedo nell’immediato, ora non servono, ma in prospettiva valuteremo. Per questi ultimi interventi “servono poteri ordinari con un Dipartimento rifiuti che non deve essere spopolato e desertificato come l’ho trovato io”.

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Accanto, Musumeci, nell’incontro con i giornalisti, ha voluto Salvo Cocina che ha assunto la guida del Dipartimento Rifiuti, nominato nell’ultima seduta di giunta del 2017. C’e’ poco tempo, ripete piu’ volte il governatore, ecco perche’ domani chiedera’ subito al premier i poteri speciali ed entro gennaio pubblichera’ il bando per il trasporto e lo smaltimento fuori dall’Isola di meta’ dei rifiuti prodotti. Riporta il giudizio della Corte dei conti secondo cui il sistema presenta in Sicilia “un preoccupante quadro complessivo a livello organizzativo e gestionale. C’e’ l’esistenza di una situazione difficilmente superabile e alquanto preoccupante”. Prosegue Musumeci: “Mi sono fatto portare fascicoli, ho sentito esperti, chi ha avuto un ruolo. Sopprimero’ l’Ufficio speciale rifiuti che sara’ accorpato al Dipartimento rifiuti. Il problema maggiore e’ Bellolampo, quasi satura e a un punto di non ritorno, fra un mese se nulla cambia buona parte della Sicilia occidentale non avra’ dove scaricare i rifiuti. Bellolampo e’ una discarica pubblica e la sesta vasca e’ colma, bisogna intervenire per consolidare e trovare piu’ spazio nella sesta, o attivare la settima vasca e certo non possimao attendere i sei-sette mesi necessari per farlo. Questa situazione straordinaria non puo’ essere affrontata con strumenti ordinari”. Poi le accuse: “Da 20 anni la Regione siciliana insegue la soluzione del problema rifiuti, invocando lo stato d’emergenza. Ci ha provato nel 1999 il presidente Capodicasa; seguito poi da Leanza, Cuffaro, Lombardo e Crocetta. Senza riuscire ad affrontare e risolvere il problema nonostante l’invocazione dei poteri straordinari. Chi doveva fare la propria parte non l’ha fatta. Il sistema di gestione varato nel 2010 dal Parlamento regionale secondo la Corte dei conti e’ inattuabile”. E La Regione non ha un piano di rifiuti ordinario; per questo l’Ue non ha assegnato i fondi: 160 milioni fermi perche’ la programmazione e’ bloccata. Possiamo pero’ recuperarli con una nuova programmazione e per questo a fine mese mi rechero’ a Bruxelles”.

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