Riforma costituzionale, il “no” sempre in vantaggio. Per Renzi non è un bel segnale

Riforma costituzionale, il “no” sempre in vantaggio. Per Renzi non è un bel segnale
22 giugno 2016

di Daniele Dimario

RENZI-BOSCHI-5Se si votasse oggi per il referendum costituzionale vincerebbero i no. E la riforma fortemente voluta dal premier Matteo Renzi sarebbe bocciata. A rivelarlo è un sondaggio Euromedia Reserach su una rilevazione effettuata il 20 giugno, all’indomani dei ballottaggi. Risultato netto: il 56% degli intervistati voterebbe no al Ddl Boschi e solo il 46% sì. Nello specifico, i sì si attestano al 28,8% del campione totale, mentre i no sono al 33,8%. Cinque punti di scarto che tengono conto di chi ha già deciso di andare a votare. Coloro i quali non si sono ancora fatti un’idea certa su cosa votare rappresentano il 22% del campione. Mentre gli indecisi se andare o meno ai seggi sono il 15,4%. Il sondaggio entra anche nello specifico dei singoli partiti. Gli elettori di Pd e Udc-Ncd sono in maggioranza orientati a votare a favore della riforma. Tra i Dem l’81,6% voterebbe infatti sì, il 2,3% no, mentre gli indecisi rappresentano il 14,1%, più un 2% di chi ancora non sa se andrà a votare. Tra gli elettori Ncd-Udc il 55,5% è a favore del Ddl Boschi, il 22% contrario, gli indecisi sono il 16,5% mentre il 6% non sa se voterà. In tutti gli altri partiti i no si impongono in modo netto. Tra gli elettori di Lega e Fratelli d’Italia la bocciatura stravince rispettivamente col 62,1% e col 66,8%.

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Nella base del Carroccio i sì sono appena il 7,4%, a fronte di un 18,9% di indecisi e di un 11,6% di elettori che non hanno ancora deciso se andare a votare. Tra gli elettori della Meloni invece i sì si attestano al 6%, a fronte di un 12% di indecisi e di un 15,2% di chi ancora non sa se voterà. Situazione più fluida nel MoVimento 5 Stelle: i no sono al 52,6%, i sì al 10,2%, gli indecisi al 21,3 e il 15,9% non sa se andrà a votare. Infine Sinistra Italia e gli altri partiti: i no vincono con il 53,3%, a fronte di un 17,7% di elettori che voterebbe sì. Indecisi al 12,9%, il restante 16,1 non sa se recarsi o meno ai seggi.

Il sindaggio fornisce anche un dato storico: dal 5 febbraio a oggi i sì sono stati in vantaggio solo il 29 marzo e il 15 aprile, rispettivamente con il 26,2% (e i no al 25,8%) e col 26,8% (con i no al 26,5). La punta massima di indecisi, il 48% e il 46,7%, si registra proprio il 29 marzo e il 15 aprile. Man mano che ci si avvicina al voto amministrativo calano gli indecisi e aumenta la forbice tra i no e i si, con la bocciatura stabilmente in vantaggio dal 18 aprile a oggi. Ma mentre due mesi fa contrari e favorevoli erano divisi da appena due punti, oggi sono 5 con una quota totale di indecisi/astenuti al 37,%, punto più basso da febbraio a oggi. Insomma, man mano che il voto assume una connotazione politica diminuiscono gli indecisi e aumentano i no. Per Renzi non è un bel segnale.

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