Riforma del Csm “ineludibile”. Draghi: “Niente tentativi di imporre fiducia”

Riforma del Csm “ineludibile”. Draghi: “Niente tentativi di imporre fiducia”
Marta Cartabia
11 febbraio 2022

Sembra viaggiare spedita la riforma del Cs. Il Consiglio dei ministri ha approvato gli emendamenti al disegno di legge sulla riforma della Giustizia. E tra questi lo stop alle cosiddette ‘porte girevoli’ per le toghe e la riforma del Consiglio superiore della magistratura. Per il premier, Mario Draghi, “c’è stata condivisione della riforma e delimitazione delle aree con differenze di vedute e impegno ad adoperarsi con i capigruppo per avere priorità assoluta in parlamento entro l’elezione del nuovo Csm”. Tuttavia, Draghi ha voluto rimarcare che “ci sono delle differenze di opinioni che sono rimaste. E’ stato possibile modificare molto marginalmente il testo, ma c’è l’impegno corale a superarle e a raggiungere questo risultato in tempi utili per l’elezione del prossimo consiglio”.

Nel corso del Consiglio dei ministri, ha detto Draghi, “c’è stata questa consapevolezza della necessità di un pieno coinvolgimento delle forze politiche. Quindi niente tentativi di imporre la fiducia. E’ un provvedimento di portata tale che necessita di questa apertura”. Il premier ha aggiunto che c’è stato l’impegno “di tutti ministri a sostenere con i propri partiti questa riforma”. Insomma, via libera all’unanimità al pacchetto di ritocchi messo a punto dalla ministra Marta Cartabia alla riforma del Csm. Una riforma “esigente” e “ineludibile” una esigenza soprattutto per la magistratura che ha bisogno “di essere un pochino più severa con se stessa” per recuperare una “fiducia e credibilità” che negli ultimi tempi è calata ai minimi storici ha commentato la Cartabia, riassumendo il “lungo dialogo e confronto” che ha portato alla approvazione in consiglio dei ministri della riforma del Consiglio superiore della magistratura, l’organo di autogoverno delle toghe scosse da scandali interni legati alla vicenda Palamara.

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“Voltare pagina con regole nuove e più vigorose – ha sottolineato la Cartabia – che faranno bene soprattutto alla giurisdizione e ai cittadini che “hanno diritto di recuperare piena fiducia nella nostra magistratura”. Qual è l’intervento della riforma? “Abbiamo messo mano al sistema elettorale del Csm” e “abbiamo riscritto il capitolo delle cosiddette ‘porte girevoli’ per i magistrati che entrano in politica – ha spiegato la ministra entrando nel vivo della riforma – e modificato in modo incisivo le modalità di nomina del Csm e dei vertici apicali per evitare ‘nomine a pacchetto’ e accordi poco virtuosi”. Abbiamo affrontato anche diversi temi come la valutazione di professionalità”.

Sui tempi, la ministra si è mostrata ottimista. “Stiamo già lavorando ai decreti legislativi di attuazione: abbiamo preso l’impegno con l’Europa di portarli a termine entro la fine dell’anno e io confido di poter anticipare i tempi almeno per il penale. Stiamo lavorando bene e alacremente”. E con riferimento al testo approvato oggi dal governo la Guardasigilli ha rassicurato: Questi sono emendamenti a un disegno di legge delega che è già incardinato in Parlamento. Sono state già fatte le audizioni e sono già stati presentati gli emendamenti parlamentari e quindi siamo in una fase avanzata e mi risulta che la Camera abbia già calendarizzato la discussione verso la fine di marzo. Quindi – ha concluso – se non ci sono intoppi non ci sarà la necessita di proroghe”.

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