Riforma prescrizione slitta a martedì. In Senato maggioranza azzoppata, assenze Ap
LE RIFORME Il capogruppo Pd Zanda: “Non è la prima volta che succede e non sarà l’ultima. Non si dia significati politici”

Da fonti di Area popolare si conferma che l’intesa di maggioranza sulla prescrizione non è in discussione, si esclude ogni lettura politica dell’accaduto e si ricorda come soltanto due giorni fa c’è stata la direzione nazionale del Ncd e tutto appariva quanto mai tranquillo su questo fronte. Meno tranquille appaiono invece le acque in casa Pd, dove uno dei due relatori del provvedimento, Felice Casson, ha riproposto per l’aula la sua versione della prescrizione, in dissonanza dalla formula concordata tra Pd e Ap, scatenando malumori e anche voci di un possibile voto di fiducia sul provvedimento per metterlo al riparo dall’eventualità di agguati in aula. I termini della prescrizione proposti da Casson coincidono infatti con quelli da sempre sostenuti da M5S, mentre sul fronte delle opposizioni, contrari alla prescrizione così come delineata dall’intesa di maggioranza, oltre a quelli di Fi e Lega Nord vanno aggiunti anche i voti dei senatori di Ala, che in questo caso non spalleggiano maggioranza e governo ma contrastano strenuamente il provvedimento (il capogruppo Ciro Falanga è il firmatario di due pregiudiziali di costituzionalità ex art.3 ed ex art.111). Ecco che l’ipotesi di un voto di fiducia, oggettivamente sul campo, è tutta da verificare, e nelle mani di Renzi.
