Riforma Province, si parte tra polemiche, tensioni e ‘aventini’

Riforma Province, si parte tra polemiche, tensioni e ‘aventini’
23 luglio 2015

Tra polemiche, tensioni e ‘aventini’, l’Ars ha dato il via libera ai primi tre articoli del ddl di riforma delle ex Province. Forti contrasti tra la presidenza e le opposizioni, soprattutto sul primo articolo del ddl, lo stesso che ad aprile era stato bocciato dall’Aula determinando la stop all’intera legge e l’ulteriore proroga dei commissari straordinari degli enti. L’articolo 1 del ddl in 46 articoli, cosi’ come riscritto in base ad un emendamento del governo, prevede l’istituzione dei Liberi Consorzi di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Ragusa, Siracusa e Trapani e le Citta’ Metropolitane di Palermo Catania e Messina. L’articolo specifica inoltre che gli organi di governo sono scelti con “sistema indiretto di secondo grado”. I territori di Liberi Consorzi e Citta’ Metropolitane coincidono con le attuali Province regionali. Approvati anche gli articoli 2 (Potesta’ statutaria e regolamento del Libero Consorzio comunale) e 3 (Potesta’ statutaria e regolamentare della Citta’ Metropolitana). Il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone nel corso dei lavori ha piu’ volte ribadito la volonta’ di approvare la riforma entro il 31 luglio. La presidenza ha dichiarato inammissibili gli emendamenti che tendevano a ripristinare l’elezione diretta dei presidenti di Consorzi e Citta’ Metropolitane, scelta fortemente criticata dal centrodestra che ha abbandonato l’aula. A lasciare l’Aula Forza Italia, Lista Musumeci, e Cantiere popolare.

Ardizzone ha ritenuto inammissibili anche alcuni emendamenti delle opposizioni sull’elezione diretta. Sono rimasti in Aula i deputati del M5S e dell’Ncd. “La norma e’ incostituzionale per contrasto con articolo 51 della costituzione – osserva Gino Ioppolo – che prevede che tutti i cittadini abbiano diritto di essere rappresentati nelle istituzioni. Si sta commettendo inoltre un grave errore procedurale, ripresentando una norma bocciata”. “I grillini non hanno abbandonato l’Aula e questo vuol dire che si e’ riformato il modello Sicilia”, ha detto Nello Musumeci. Il parlamento regionale ha iniziato, dunque, oggi il conto alla rovescia per l’approvazione del ddl che riforma, secondo i parametri della Legge Delrio, le ex province regionali. L’iter ha una scadenza: il 31 luglio, data in cui potrebbe verificarsi il dissesto finanziario a causa dell’impossibilita’ di approvare il bilancio e della scadenza della gestione commissariale.

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