Rilanciare il turismo, in Campania riapre Pompei

26 maggio 2020

“Noi vogliamo che la riapertura di Pompei significhi il rilancio del turismo nell’area Vesuviana, in Campania e in Italia”. Il direttore generale della sovrintendenza di Pompei, Massimo Osanna risponde ai cronisti nel giorno della riapertura del parco archeologico, il secondo sito più visitato in Italia dopo il Colosseo. “Stiamo facendo di tutto per fare in modo che la gente torni a Pompei, non solo per le misure di sicurezza rigorosissime che abbiamo attuato ma anche grazie a un programma di visita nuovo, che valorizza anche luoghi mai visti prima, quindi anche chi è già stato a Pompei sarà invogliato”, dice Osanna.

Un gigantesco museo a cielo aperto unico al mondo, luogo ideale per evitare assembramenti. Gel igienizzante e termoscanner all’ingresso, obbligo di mascherine, in arrivo una app per indicare dove c’è più folla, ma anche un braccialetto usa e getta al posto del biglietto. Apertura prevista in due step: nelle prime due settimane, al prezzo simbolico di 5 euro, itinerario unico con percorsi verdi a cielo aperto, fra la palestra grande e l’anfiteatro, ma anche ad esempio la casa di Cornelio Rufo finora chiusa al pubblico, col suo giardino e il suo peristilio.

“Fra due settimane dal 9 giugno ci sarà un doppio itinerario, abbiamo riaperto anche molte case con doppio ingresso per consentire un percorso a senso unico; la chiusura è stata anche uno stimolo per ripensare la vita a Pompei, per riaprire ad esempio il quartiere rustico della casa del Menandro e il bel carro restaurato negli anni Trenta. Ci sono tante novità anche verdi come i vigneti mai visti della domus della casa della nave Europa”, conclude Osanna.

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