Rimborsi 730 di LUGLIO, ADDIO: non ti arriva nulla, ecco le cause I Cittadini nei guai, la situazione ora è critica

Soldi (Pixabay) IlFogliettone

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Notizie tutt’altro che positive per un nutrito gruppo di contribuenti, niente rimborso nei prossimi giorni. 

La dichiarazione dei redditi è un documento fondamentale attraverso il quale i contribuenti comunicano all’Agenzia delle Entrate i propri redditi percepiti in un determinato periodo d’imposta, solitamente l’anno precedente.

Compilando questo modulo, si determina l’imposta lorda dovuta e, successivamente, l’imposta netta, tenendo conto di eventuali anticipi versati e crediti d’imposta. All’interno della dichiarazione dei redditi, due concetti chiave sono le detrazioni e le deduzioni, entrambi strumenti che permettono di ridurre il carico fiscale.

Le deduzioni fiscali sono somme che vengono sottratte direttamente dal reddito complessivo prima di calcolare l’imposta lorda. Questo significa che le deduzioni riducono la base imponibile su cui viene applicata l’aliquota IRPEF. Esempi comuni di oneri deducibili includono i contributi previdenziali e assistenziali obbligatori e volontari, o le spese medich.

Le detrazioni, invece, sono importi che vengono sottratti direttamente dall’imposta lorda già calcolata. Le detrazioni, quindi, riducono l’imposta da pagare. Tra le detrazioni più comuni rientrano quelle per carichi di famiglia (coniuge, figli a carico), per spese sanitarie generiche, per interessi passivi di mutui ipotecari, o per interventi di ristrutturazione edilizia e riqualificazione energetica. 

La mannaia IRPEF

L’IRPEF si calcola applicando le aliquote progressive per scaglioni di reddito. Questo significa che all’aumentare del reddito, aumenta la percentuale di imposta dovuta. Le deduzioni vengono sottratte dal reddito complessivo per determinare il reddito imponibile, mentre le detrazioni vengono sottratte dall’imposta lorda per ottenere l’imposta netta da versare.

L’IRPEF incide in maniera determinante nella dichiarazione dei redditi, poiché è l’imposta principale sui redditi delle persone fisiche e la dichiarazione è lo strumento per calcolarla e liquidarla. Se, dopo aver calcolato l’imposta netta dovuta e aver sottratto le ritenute d’acconto già versate), risulta che il contribuente ha versato più del dovuto, si genera un rimborso IRPEF. Questo credito viene restituito dal datore di lavoro o dall’ente pensionistico oppure direttamente dall’Agenzia delle Entrate.

Soldi (Pixabay) IlFogliettone

A luglio a bocca asciutta

Se a luglio il rimborso del 730 non è ancora arrivato, non c’è subito da preoccuparsi. I lavoratori dipendenti che hanno inviato la dichiarazione con un sostituto d’imposta entro il 20 giugno potrebbero vederlo in busta paga già a luglio. Per chi ha trasmesso il 730 tra il 21 giugno e il 15 luglio, il rimborso slitta solitamente ad agosto o settembre. I pensionati iniziano a riceverlo da agosto in poi, mentre chi ha presentato il 730 senza sostituto dovrà attendere dicembre per il conguaglio.

I ritardi possono avere diverse cause. A volte, il Modello 730 non è stato trasmesso correttamente al datore di lavoro, impedendo il conguaglio in busta paga. Un’altra ragione può essere l’incapienza fiscale del sostituto, che lo costringe a erogare il rimborso in più tranche con un interesse dello 0,33% mensile a carico dello Stato. Infine, per chi ha optato per il 730 senza sostituto o per dichiarazioni con importi elevati che richiedono controlli, l’Agenzia delle Entrate può impiegare fino a sei mesi per liquidare il rimborso tramite bonifico.