Economia

Risparmio, crollo storico per le famiglie italiane: l’euro non convince più

Crolla la capacità di risparmio degli italiani. Nel 2025, solo il 41% delle famiglie riesce ad accantonare risorse, segnando il livello più basso dal 2018 e un netto peggioramento rispetto al 46% del 2024. È la fotografia scattata dall’indagine di Acri, in collaborazione con Ipsos, diffusa in occasione della Giornata del Risparmio. Un quadro che riflette il peso della difficile congiuntura geopolitica globale, tra conflitti, tensioni commerciali e gli strascichi dell’inflazione, che spinge verso una crescente “ansia da mancanza di risparmio” nonostante la propensione psicologica a mettere da parte resti alta.

Il report descrive un clima economico nazionale che mostra “segni di un generale peggioramento”, spegnendo il “cauto ottimismo” registrato nel 2024. Aumenta, di conseguenza, il numero di insoddisfatti: il 57% delle famiglie dichiara un tenore di vita peggiorato o vive difficoltà, a fronte di un 43% che sperimenta invece miglioramenti o una situazione di tranquillità. Prevale un sentimento di cautela, che si traduce in un minore appetito per il rischio e in una ridotta ricerca di investimenti finanziari.

La fuga verso la liquidità e il mattone

In questo scenario, il portafoglio delle famiglie italiane “resta ancor più fortemente ancorato alla liquidità”. Ben il 64% degli intervistati preferisce infatti mantenere buona parte delle proprie riserve in denaro contante, piuttosto che destinarle a investimenti in azioni. Si registra anche un “ritorno parziale all’immobiliare”, mentre arretra la domanda sia per gli strumenti finanziari più sicuri sia per quelli a più alto rischio. Una strategia dettata dalla ricerca di stabilità in un periodo di incertezza.

L’euro non convince più

A oltre vent’anni dalla sua introduzione, l’euro “continua a non essere percepito come un fattore in grado di apportare un valore significativo”. La soddisfazione per la moneta unica, dopo il picco del 2021, arretra progressivamente. Il 65% degli italiani si dichiara oggi insoddisfatto (erano il 60% nel 2024), con giudizi particolarmente negativi espressi dagli adulti, dai residenti nel Sud e dalle persone con un livello di istruzione inferiore.

Il monito del Presidente Mattarella

In un messaggio inviato ad Acri, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricordato il valore costituzionale del risparmio. “Tutelare il risparmio significa favorirne impieghi che ne accrescano il valore, creando condizioni affinché possa agire da leva fondamentale dell’economia”, ha sottolineato il Capo dello Stato, aggiungendo che la sua finalità corrisponde “all’aspirazione delle famiglie di perseguire obiettivi di crescita sociale, di risposta a bisogni, di protezione a fronte di emergenze”. Un monito a considerare il risparmio non solo come protezione individuale, ma come motore di sviluppo collettivo e benessere per le generazioni future.

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Redazione