Romania, vince la piazza: governo ritira decreto salva-corrotti

Romania, vince la piazza: governo ritira decreto salva-corrotti
5 febbraio 2017

Il primo ministro romeno ha annunciato oggi che il governo di Bucarest abrogherà il controverso decreto sulla corruzione che ha scatenato le più fervide proteste nel Paese dalla caduta del dittatore Nicolae Ceausescu nel 1989. “Domani si terrà una riunione di governo per abrogare questo decreto”, ha spiegato Sorin Grindeanu in conferenza stampa. “Non voglio dividere la Romania. Il paese non può essere diviso in due”. L’ipotesi era già stata evocata nel pomeriggio dal leader del partito social-democratico al potere, Liviu Dragnea, che aveva anticipato l’intenzione di proporre una soluzione” al premier “per risolvere il conflitto sul decreto. “Possiamo eventualmente parlare di revocare il decreto se il primo ministro l’accetta”, aveva detto Dragnea. Solo due giorni fa, il primo ministro Grindeanu (foto) aveva ribadito la sua intenzione di andare avanti con il progetto: “Abbiamo preso una decisione all’interno del governo e la porteremo avanti”.

LA PROTESTA Decine di migliaia di persone sono scese in piazza anche ieri a Bucarest per una nuova marcia di protesta contro il decreto. Nonostante le temperature gelide i manifestanti nella capitale e nel resto del Paese hanno promesso di scendere in piazza ogni giorno fino al 10 febbraio, data in cui, se non verrà bloccato prima come annunciato, il decreto entrerà in vigore. Persino i dipartimento di Stato Usa si era detto “profondamente preoccupato” dalle nuove misure che “minano lo Stato di diritto e indeboliscono le responsabilità per i crimini finanziari e connessi alla corruzione”. La nuova contestatissima norma, che il governo aveva spiegato di aver adottato con carattere d’urgenza per implementare una norma Ue, prevede la depenalizzazione dell’abuso d’ufficio per cui è esclusa la prigione per malversazione di fondi pubblici inferiore a 44mila euro. Un’altro decreto, questo inviato al Parlamento, prevede un’amnistia per reati con pene sotto i cinque anni di detenzione e porterebbe alla scarcerazione di circa 2.500 persone. Grindeanu ha precisato ieri che il codice penale dovrà essere adeguato alla Costituzione. “Ci sarà probabilmente da eliminare il tetto dei 44.000 euro e da inviare un disegno di legge al Parlamento il più presto possibile”, ha commentato il premier. “C’è stata tanta confusione e si è creata una distorsione” della realtà. “Le cose non sono state ben spiegate”.

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