Russia: ok proroga accordo su grano per 60 giorni

Russia: ok proroga accordo su grano per 60 giorni
14 marzo 2023

L’accordo sulle esportazioni di grano dai porti ucraini che scadrà il prossimo 18 marzo, è stato confermato e prolungato alle condizioni precedenti per 60 giorni a condizione che tutti gli impegni presi nei confronti della parte russa siano mantenuti, ha detto il viceministro degli Esteri russo Alexander Grushko.  La natura dell’accordo “è stata ribadita a condizione che tutte le promesse fatte alla Russia in merito all’attuazione del secondo binario, e cioè la revoca di tutte le sanzioni, dirette e indirette, per la fornitura di prodotti agricoli russi ai mercati globali internazionali, siano soddisfatte”, ha detto Grushko ai giornalisti.

L’Ucraina ha criticato la posizione della Russia. “L’iniziativa per i cereali del Mar nero prevede almeno centoventi giorni di proroga: la posizione della Russia di prorogarla di soli sessanta giorni contraddice quindi il documento firmato dalla Turchia e dall’Onu», ha twittato il ministro delle Infrastrutture ucraino Olexandr Kubrakov. Il ministro ha precisato che Kiev attendeva «la presa di posizione ufficiale» delle Nazioni Unite e di Ankara, quali «garanti dell’iniziativa”. “L’Onu prende atto dell’annuncio fatto oggi dalla Federazione Russa in merito a una proroga di 60 giorni dell’Iniziativa per i cereali del Mar Nero. Il segretario generale delle Nazioni Unite ha confermato che farà tutto il possibile per preservare l’integrità dell’Iniziativa per i cereali del Mar Nero e garantire continuità”, ha dichiarato il portavoce delle Nazioni Unite Stephane Dujarric.

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L’accordo, firmato separatamente da Ucraina e Russia con le Nazioni Unite e la Turchia lo scorso 22 luglio e prorogato per 120 giorni a novembre, consente l’esportazione di grano da tre porti ucraini del Mar Nero attraverso un corridoio di navigazione sicuro e procedure di ispezione concordate per verificare che le navi da carico non trasportino armi o siano in grado di lanciare attacchi. L’iniziativa aveva permesso di sbloccare le spedizioni di grano dall’Ucraina, impedite dall’invasione russa, e prevenire così un aumento incontrollato dei prezzi e una crisi alimentare globale. 

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