L’assessore regionale alle Infrastrutture e alla Mobilità, Alessandro Aricò, ha definito la giornata “storica per il trasporto aereo della Sicilia”, sottolineando come questo accordo apra un nuovo capitolo nei rapporti con uno dei maggiori player internazionali del settore. La base, che sarà operativa a partire dalla prossima stagione, prevede un significativo ampliamento dell’offerta di voli.
Una strategia precisa per la competitività
La scelta di Ryanair è il frutto diretto di una precisa strategia regionale. “Una decisione incentivata dall’abbattimento dell’addizionale comunale fortemente voluta dal governo Schifani per gli aeroporti più piccoli, che registrano un traffico fino a 5 milioni di passeggeri”, ha spiegato Aricò.
Questa politica fiscale ha reso gli scali siciliani più competitivi, favorendo l’insediamento di basi operative che garantiscono volumi di traffico maggiori e una prospettiva di sviluppo a lungo termine. L’obiettivo dichiarato è duplice: offrire ai viaggiatori tariffe più accessibili e un ventaglio di destinazioni più ampio, mentre il territorio beneficerà di un incremento del flusso turistico.
Oltre a Trapani, la Regione sta perseguendo una politica integrata di rilancio dell’intero sistema aeroportuale. Sono in programma azioni di continuità territoriale per gli scali di Comiso, a partire dal primo novembre, e per le isole di Lampedusa e Pantelleria, con l’intento di garantire collegamenti essenziali per i residenti e al contempo potenziare l’attrattività di queste mete.
23 rotte e 1,2 milioni di passeggeri previsti
L’impatto operativo della nuova base sarà rilevante. Ryanair attiverà dallo scalo trapanese un totale di 23 rotte, delle quali 11 sono completamente nuove, collegando la Sicilia occidentale a numerose destinazioni europee e nazionali.
Le previsioni di traffico indicano un incremento sostanziale: per il 2026 è stimato un movimento di circa 1,2 milioni di passeggeri. Questo volume contribuirà a consolidare la posizione del sistema aeroportuale siciliano, che, come ha ricordato l’assessore Aricò, rappresenta già il terzo in Italia per dimensione.
L’insediamento di una base aerea di questo livello non significa solo più voli, ma anche investimenti in termini di occupazione diretta e indotta, oltre a una maggiore visibilità internazionale per l’intero territorio. La scommessa della Regione è trasformare gli aeroporti da semplici infrastrutture di trasporto in veri e propri hub per lo sviluppo, puntando sulla connettività come leva per la crescita.