Un ordigno esplosivo ha distrutto binari ferroviari polacchi vicino Mika, sulla linea Varsavia-Lublino. Il primo ministro polacco Donald Tusk ha dichiarato che l’esplosione, avvenuta sulla tratta cruciale Varsavia-Lublino, è un “atto di sabotaggio senza precedenti che colpisce direttamente la sicurezza dello Stato polacco e dei suoi civili”. Nonostante la detonazione abbia distrutto un tratto della ferrovia, non si sono registrate vittime. Tusk, che ha visitato il luogo dell’evento insieme al ministro dell’Interno e dell’Amministrazione, Marcin Kierwiński, e al coordinatore dei servizi speciali, Tomasz Siemoniak, ha sottolineato l’importanza vitale della linea anche per la consegna degli aiuti militari all’Ucraina. Le indagini, affidate ai servizi di emergenza e alla procura, sono in corso per identificare i responsabili.
Il ministro responsabile dei servizi segreti, Tomasz Siemoniak, ha affermato che le autorità hanno a che fare con “servizi di intelligence stranieri, non con una banda di ladri di rottami di metallo”, lasciando intendere un possibile coinvolgimento di attori statali. Danni sono stati riscontrati anche su un altro tratto della stessa linea, più vicino a Lublino. Secondo Tusk, l’ordigno era probabilmente destinato a far deragliare un treno. L’incidente segue un altro atto di sabotaggio avvenuto la sera precedente a Puławy, dove una catena metallica ha danneggiato le linee aeree di alimentazione, bloccando un treno passeggeri con 475 persone a bordo. La polizia locale aveva ricevuto segnalazioni di danni alla linea ferroviaria già il giorno precedente l’esplosione.
L’esplosione si è verificata nei pressi del villaggio di Mika, nella provincia della Masovia, a circa 130 chilometri dal confine con l’Ucraina. Condividendo 535 chilometri di frontiera con Kiev, la Polonia funge da snodo logistico chiave per la fornitura di assistenza militare alleata contro Mosca. Le autorità polacche hanno lanciato l’allarme per un crescente numero di casi di sabotaggio e attività di spionaggio negli ultimi anni, molti dei quali sono stati collegati ai servizi segreti russi o bielorussi. Varsavia sostiene che la Russia abbia intensificato queste “operazioni ibride” contro il Paese in risposta al deciso sostegno polacco all’Ucraina.
Dall’invasione russa del febbraio 2022, le autorità hanno arrestato decine di individui con l’accusa di sabotaggio e spionaggio. Il governo polacco ha ora due priorità: garantire la sicurezza della popolazione e assicurare i responsabili alla giustizia. Il ministro Siemoniak ha ventilato la possibilità di innalzare il livello di allerta di sicurezza nazionale in Polonia in conseguenza a questi eventi, definendo l’attacco come una minaccia diretta alla sicurezza dello Stato e dei suoi cittadini. Le autorità continuano le ispezioni su ulteriori tratti danneggiati della ferrovia.