La Tunisia accetta la cooperazione, non la carità. Per questo motivo, ha detto il presidente Kais Saied, incontrando il ministro degli Esteri Nabil Ammar, Tunisi “respinge quanto annunciato nei giorni scorsi dall’Unione europea, non per l’importo irrisorio, considerato che tutto il denaro del mondo non vale una briciola della nostra sovranità, ma perché questa proposta contraddice il memorandum d`intesa che abbiamo firmato e lo spirito della conferenza di Roma del luglio scorso, che era una iniziativa italo-tunisina”.
Nel comunicato diffuso dalla presidenza tunisina e riportato dall’agenzia di stampa Tap, Saied ha quindi dichiarato che “la Tunisia sta facendo tutto il possibile per smantellare le reti dei traffincanti di esseri umani” e che “non è mai stata la causa della miseria vissuta dalla maggior parte dei paesi africani”. “La Tunisia, come molti altri paesi, ha sofferto a causa dell`attuale sistema globale e non vuole esserne nuovamente vittima, così come non lo vogliono i paesi da cui provengono queste ondate migratorie. Sono vittime di un sistema globale in cui mancano giustizia e rispetto per la dignità umana”, ha concluso.
Un primo schiaffo all’Ue Saied l’ha dato un paio di settimane fa quando il presidente tunisino “ha deciso di incaricare il ministero degli Esteri, dell’Immigrazione e dei tunisini all’estero, di informare la parte europea della decisione di rinviare la prevista visita di una delegazione della Commissione Europea nel nostro Paese ad una data successiva da concordarsi tra le due parti” come ha fatto sapere la stessa presidenza tunisina. In pratica, lo scorso 14 settembre, il ministero degli Esteri aveva negato l’accesso in Tunisia ad una delegazione della Commissione esteri del Parlamento europeo, che prevedeva di effettuare una visita di due giorni. La decisione è giunta a pochi giorni dall’annuncio della stessa Commissione dello stanziamento di 127 milioni di euro alla Tunisia nell’ambito del Memorandum d’intesa Ue-Tunisia firmato a luglio.
