Salva Stati e prescrizione, scontro Pd-M5s. Conte convoca per questa sera un vertice

Salva Stati e prescrizione, scontro Pd-M5s. Conte convoca per questa sera un vertice
Nicola Zingaretti e Luigi Di Maio
1 dicembre 2019

Sale ancora la tensione tra Pd e M5s, lo scontro sul Mes e sulla prescrizione arriva a livelli di guardia e il presidente del Consiglio Giuseppe Conte convoca per questa sera un vertice di maggioranza a palazzo Chigi. Per tutta la giornata democratici e 5 stelle si sono rimpallati critiche e ultimatum. Il leader M5s nega di avere intenzione di far cadere il governo, come riportato da alcuni giornali, ma avverte: “Non possiamo pensare di firmare al buio trattati come il Mes, che è solo una parte del pacchetto. Ci sono asnche l’Unione bancaria e l’assicurazione sui depositi”. Passa qualche minuto e da Dario Franceschini arriva la prima replica: “Sul Mes in queste ore ci giochiamo la credibilita del Paese, l’andamento dello spread e dei mercati. Non si puo giocare con il fuoco”.

Ancora più netto il capogruppo alla Camera Pd Graziano Delrio, che tira in ballo anche la questione della prescrizione: “Non si può stare al governo accettando compromessi su questioni che sono di grande rilevanza per la nostra credibilità. Non si può a quattro giorni dalla ratifica di un trattato internazionale rimettere tutto in discussione e chiedere rinvii”. E sulla giustizia: “Non è in discussione il fatto che non si debba lasciare libero chi ha commesso reati, ma è in discussione il fatto che il processo non debba avere una durata. Questi sì è contro la Costituzione questo non lo possiamo accettare”. Prese di posizione alle quali replica M5s. “Sul Mes nonostante la nostra contrarietà ai principi che caratterizzano quel fondo, il Movimento 5 Stelle sta cercando di avere un approccio costruttivo e volto a trovare una intesa. Ma se qualcuno vuole alzare i toni e metterla sul tema della credibilità, a noi sembra che la credibilità come Stato in tutti questi anni l`abbiamo persa proprio quando si firmava qualsiasi cosa per compiacere sempre qualche euro-burocrate. Consigliamo al Pd di lavorare con noi ad un punto di intesa. Tutti sanno che il Mes è modificabile ed emendabile. Quindi mettiamoci al lavoro, miglioriamo questa riforma e facciamoci rispettare in Europa”.

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E anche sulla prescrizione i 5 stelle fanno notare che l’Anm sostiene la loro riforma: “Abbiamo letto tante strumentalizzazioni e cose inesatte in questi giorni, perciò siamo soddisfatti di apprendere che, per l’Anm, la riforma va benissimo così e che produrrà effetti positivi”. Conte inizialmente minimizza. Parlando a margine di una iniziativa in provincia di Foggia, nel primo pomeriggio, assicura che lunedì in Parlamento non ci sarà “nessuna battaglia”, ma solo una “doverosa informativa”. Qualche ora dopo però i toni cambiano e, sempre a margine di un appuntamento pubblico, il premier avverte: “Lunedì passerò in parlamento e metteremo tutti i tasselli al loro posto, spazzeremo via tutte le fesserie che sono state dettte. Ne ho ascoltate tante, sono molto paziente. Ma il momento in cui dovremo spazzare via le chiacchiere fatte sarà lunedì”. Nel frattempo, appunto, prima di “spazzare via le fesserie” il premier si chiarirà con la sua maggioranza domani sera.

ANDIAMO CON ORDINE

La riforma del Mes e’ stata esaminata dal parlamento lo scorso giugno e le Camere, in quella occasione, avevano approvato una risoluzione che prevedeva un nuovo voto in caso di modifiche al testo. Ora, alcune modifiche compaiono nella ‘precautionary’ – ovvero quella parte del Mes che riguarda le linee di accesso al credito per i singoli stati dell’Unione Europea – con una “ulteriore definizione di criteri quantitativi gia’ esistenti e con l’eliminazione dell’obbligo del memorandum d’intesa, sostituito da una semplice lettera”, come spiegato dal ministro dell’Economia Roberto Gualtieri che, davanti alle commissioni del Senato, ha ironizzato: “Se tutto questo comporta un cambiamento che determina due categorie di paesi e che attenta alla stabilita’ finanziaria dell’Italia, io lo trovo comico”. Per Matteo Salvini e la Lega, al contrario, ci si trova davanti a un affronto alla Costituzione tanto che il vice segretario della Lega, Lorenzo Fontana, torna a chiedere un intervento del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. E se fra Conte e Salvini si e’ gia’ alle carte bollate, con la denuncia del primo nei confronti del secondo che lo ha accusato di attentare agli interessi italiani, una sponda al premier e al ministro dell’Economia arriva da Italia Viva: “Spero che il Movimento 5 Stelle non si faccia intimorire dalle urla di Salvini”.

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A parlare e’ il vice presidente della Camera, Ettore Rosato, che stigmatizza le parole di Di Maio e chiede compattezza di fronte a un provvedimento “deciso assieme al governo”. -Lo spettro che si materializza, pero’, e’ la formazione di maggioranze trasversali tra le forze politiche che sostengono il governo sul Mes, ma anche sulla prescrizione. Sul primo punto, e’ Salvini a dire di “contare sulla coerenza dei 5 Stelle e di parte del Pd, Conte invece da tempo non difende piu’ l’interesse nazionale italiano”. Sulla prescrizione, invece, i timori sono che il Pd possa votare contro il testo della riforma. Il vice segretario dem, Andrea Orlando, dice di non volere “passi indietro sulla prescrizione, ma passi avanti sul processo penale. Multe e minacce di disciplinare non funzionano. Al ministro continuiamo a chiedere soluzioni concrete”. In altre parole, secondo Orlando l’abolizione della prescrizione per i condannati in primo grado non farebbe che aggravare lo stato dell’arretrato penale, quella lunga lista di processi che giace sulle scrivanie dei giudici di mezza Italia.

E oggi e’ intervenuto duramente anche l’esponente di Base Riformista, Franco Vazio: “L’abrogazione mascherata della prescrizione non puo’ essere accettata”. E se e’ vero che base Riformista nasce come area alternativa alle correnti di maggioranza guidate da Orlando e Franceschini, e’ pur vero che negli ultimi mesi, come spiegano fonti di primo piano del partito, ha mostrato un “altissimo grado di lealta’” nei confronti del segretario. In altre parole, il no all’abolizione della prescrizione e’ ormai un linea largamente rappresentata nel partito. Un punto di caduta tra le due posizioni potrebbe essere rappresentato dalla contestuale riforma del processo penale che preveda il ricorso massiccio a “riti alternativi”, come chiesto anche dall’Associazione nazionale magistrati. Su questo, un elemento di chiarezza potrebbe arrivare da lunedi’ quando Forza Italia presentera’ a Montecitorio un testo per l’abrogazione della riforma Bonafede sulla prescrizione, una mossa – quella degli azzurri – che potrebbe portare a un chiarimento in maggioranza dove gia’ circolano sospetti di assi trasversali fra dem e FI.

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