Salvini: a Meeting 2024 telecamera sui cantieri del Ponte sullo Stretto

Salvini: a Meeting 2024 telecamera sui cantieri del Ponte sullo Stretto
Matteo Salvini
23 agosto 2023

“Ci metto tutto me stesso, con riunioni quotidiane, perché al padiglione del Mit che troverete al Meeting nell’estate del 2024, spero, ci siano le telecamere sui cantieri che nel frattempo saranno aperti dopo 52 anni”. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, parlando del Ponte sullo Stretto nel corso di un dibattito al Meeting di Rimini. “L’anno prossimo di questi tempi l’obiettivo è avere una telecamera che collega Rimini con Messina e con Villa San Giovanni” ha aggiunto.

 

Trascorsi 54 anni dal primo progetto Anas

Salvini, già dall’indomani del suo insediamento ha rispolverato il progetto e convocato esperti per riprendere il percorso interrottosi nel 2011, quando, dopo l’approvazione definitiva del progetto da parte del Governo Berlusconi, subito dopo, il governo Monti sancì la non priorità del Ponte sullo Stretto, mandando in liquidazione la Società pubblica Stretto di Messina. Società creata nel 1981, che per la cronaca, è in liquidazione da dieci anni. E costa 1500 euro al giorno. “Sono trascorsi 54 anni dal primo progetto Anas – dice il ministro per le Infrastrutture – parlarne è già costato agli italiani e non avere il ponte costa 6 miliardi di euro all’anno ai siciliani in spostamenti, in maggiori oneri per viaggiare, per lavorare, per studiare, per trasportare, per curarsi”. Salvini, che definisce l’opera “avveniristica”, l’ha caldeggiata anche nelle recenti interlocuzioni internazionali come quella con la Commissaria Europea ai Trasporti, Adina Valean. Insomma, l’intenzione dell’esecutivo è accelerare e avviare i cantieri. Nei giorni scorsi, lo stesso ministro delle Infrastrutture si è anche confrontato con il consiglio nazionale degli Ingegneri, i cui vertici hanno assicurato massimo sostegno per concretizzare il progetto.

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Nel progetto non s’è solo Ponte

Oggi, Salvini e i due governatori, non parleranno soltanto di Ponte. Infatti, il progetto prevede anche la realizzazione di una serie di infrastrutture sui territori regionali. A cominciare da Messina, dove sono previsti 12 chilometri di rete autostradale, 15 chilometri di ferrovia a doppio binario, e la metropolitana che correrà nel sottosuolo dal Ponte alla stazione. Sorgerà in Calabria, invece, il Centro direzionale per la gestione e il monitoraggio del Ponte, che col tempo dovrebbe diventare un complesso multifunzionale con uffici, centri commerciali, hotel, ristoranti, cinema e centro convegni. Inoltre, sono previsti diversi interventi per limitare il rischio idrogeologico nei territori delle due regioni. Nel 2005, il governo Berlusconi era arrivato all’aggiudicazione dell’appalto con un bando internazionale vinto da un’impresa italiana. L’azienda che si era candidata a costruirlo, la Webuild, aveva calcolato che il ponte avrebbe creato lavoro per 118 mila persone, mentre il progetto valeva 2,9 miliardi di euro, che oggi salirebbero a circa 7,1 miliardi.

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