Salvini pugnalato pure dalla Padania, caos grillino sull’antimafia, la melina di Renzi

7 maggio 2020

Il triste destino di Matteo Salvini, da leader indiscusso della Lega a bersaglio preferito dei suoi “congiunti”. L’eterna melina di Matteo Renzi e delle sue ministre Teresa Bellanova ed Elena Bonetti, impegnate settimanalmente a minacciare le dimissioni senza mai darle. E, naturalmente, il perfetto corto circuito dei Movimento 5 Stelle sull’antimafia dopo il clamoroso scontro tra il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede e il pm del processo sulla trattativa Stato-mafia Nino Di Matteo. Sono questi i temi della diciannovesima puntata del Superpodio della settimana, la viderubrica de “Il Tempo” dedicata al peggio della politica.

Al terzo posto troviamo il braccio di ferro tra il premier Giuseppe Conte e Italia Viva, il partito di Matteo Renzi. Il clima si è fatto sempre più pesante, al punto che a Palazzo Chigi è stata convocata per un vertice appianatore la delegazione renziana in Parlamento, guidata da Maria Elena Boschi. Finora, però, le minacce di strappo dell’ex sindaco di Firenze e delle sue ministre sono sempre finite con un nulla di fatto. La ragione potrebbe stare negli ultimi sondaggi, che continuano a dare Italia Viva in caduta libera, superata addirittura dal microscopico partitino di Carlo Calenda. Insomma, essere irrilevanti al governo non è bello. Ma esserlo all’opposizione sarebbe ancora peggio…

Al secondo posto l’ennesima settimana di passione di Matteo Salvini, definito “bufalaro” dalla Bbc e sotto attacco nella sua stessa Lega da chi vorrebbe detronizzarlo per mettere al vertice del Carroccio il governatore del Veneto Luca Zaia. Tra i “congiurati” anche l’ex segretario Roberto Maroni. Ma l’aspetto paradossale è che ora Salvini si trova anche nel mirino della Padania. Perché il giornale che lui aveva chiuso è stato rifondato e porta avanti una linea apertamente anti-matteo: più Nord, meno tweet. Vatti a fidare degli amici. O meglio: degli affetti stabili…

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Ma a vincere il Superpodio questa settimana è il cortocircuito grillino sull’antimafia. Lo scontro Di Matteo Bonafede ha davvero fatto esplodere un polverone e ha mischiato tutte le carte nel mazzo. L’ex pm del processo sulla trattativa Stato-mafia da eroe del M5s si è trasformato in nemico, e il Guardasigilli non ha esitato ad accusarlo di fare confusione. Il direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio si è preso l’incarico di fare da paciere. E laddove un tempo avrebbe visto una prova schiacciante delle mani di Cosa nostra nelle istituzioni, stavolta si è limitato a scorgere “un colossale malinteso tra due brave persone”. Il presidente della commissione anti-mafia Nicola Morra, non sapendo che pesci prendere, se ne è uscito con una citazione di Giovanni Falcone fuori luogo. Ma, almeno, ha richiamato alla memoria un’altra citazione di Falcone assai più attinente. Quale? Scopritela nel video! E per questa settimana è tutto, arrivederci alla prossima puntata!

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