Editoriale

Salvini tenta di risalire la china, missione (quasi) impossibile

Non vuole sentire parlare di governo di unità nazionale, perché dopo il Conte 2 “c’è solo il voto”. Matteo Salvini continua a giocare a rialzo, nonostante i sondaggi al momento non sembrano avere il vento a suo favore. E così il leader della Lega sceglie le telecamere di RaiTre anche per tornare ad attaccare sul Mes per il quale “l’Italia rischia di essere sorvegliata speciale”. Telecamere di ‘Mezz’ora in più’ che lo vedono pure protagonista di uno scontro in diretta contro un sindacalista dei braccianti agricoli. In sostanza, ruspa leghista a tutto gas. “Dopo questo governo l’unica scelta è dare la parola agli italiani – puntella l’ex vice premier -. Gli italiani oggi hanno terribili preoccupazioni, pensiamo agli autonomi e alle partite Iva che non sanno quando possono riprendere. Non penso a giochini politici, entra Renzi, esce Renzi, non stiamo in una partita di calcio”. E per l’ex ministro dell’Interno non c’è neanche un Mario Draghi alla guida di un ipotetico nuovo esecutivo: “O c’è un governo o ci fidiamo degli italiani”, è il refrain.

Salvini sembra cavalcare l’onda quirinalista che ha già spazzato sul nascere l’idea di Matteo Renzi su un governo di scopo. Quindi, il principale leader del centrodestra, avvertendo anche quella parte di coalizione azzurra “responsabile”, scandisce che se Conte dovesse cadere l’unica soluzione sarebbe tornare alle urne. Un affondo, il capo del Carroccio, lo sferra pure sul rilascio della giovane cooperante italiana, Silvia Romano. “In tutti questi casi nulla accade gratis ma ora non è il momento di chiedere chi ha fatto o ha pagato cosa”, tuona Salvini in riferimento a un riscatto. Ma per Salvini, il vero punto è risalire la china all’interno della suo partito e della sua coalizione. Al capo del Carroccio serve, in sostanza, tenere la barra dritta della sua leadership sia nella Lega – che vede un Luca Zaia scalpitare -, sia nel centrodestra dove c’è, invece, una costante ascesa di Giorgia Meloni e un tiepido risveglio di Forza Italia. Il tutto, per poter ritornare a Palazzo Chigi e questa volta da protagonista. Una missione ardua. L’attuale scenario politico non è quello di due anni fa, e ancor meno quello dello scorso anno. Il che potrebbe aprire la strada anche a una missione (quasi) impossibile.

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