Nel Partito Democratico è esploso un vero e proprio terremoto dopo l’incontro della segretaria Elly Schlein con il padre di Ilaria Salis, la maestra monzese detenuta in Ungheria dall’inizio del 2023. La vicenda della Salis, accusata di aver aggredito tre manifestanti neonazisti durante un raduno di estrema destra a Budapest, continua a scuotere la politica italiana, generando scontri interni al Pd.
Schlein ha rivelato durante l’intervista a “Cinque Minuti” su Rai 1 di aver incontrato il padre della maestra per discutere di come aiutare Ilaria a uscire dalla difficile situazione in cui si trova. Tuttavia, ha anche negato categoricamente che ci sia in corso una trattativa per una possibile candidatura di Salis alle elezioni europee. “Non è in campo – ha detto -. Ho letto elucubrazioni su trattative, non c’è in corso nessuna trattativa”. Frase in cui alcuni leggono un modo per rassicurare pubblicamente lo stesso padre di Salis, che nelle ultime ore ha espresso qualche timore sulle conseguenze di una possibile candidatura della figlia. Infatti, martedì sera, Roberto Salis, padre di Ilaria, ha definito “fantasiosa” l’ipotesi di una candidatura della figlia con il Pd, ma ha anche evidenziato che qualsiasi decisione deve essere presa nell’interesse di Ilaria, evitando di causarle ulteriori danni.
Tra i corridoi di Montecitorio, la smentita di Schlein non sembra placare il tam tam generato dall’ipotesi di una candidatura dell’attivista. Secondo alcuni esponenti Dem, si starebbe lavorando proprio sulle “accortezze” da tenere di fronte a una possibilità di tale portata. Un esponente di spicco fa riferimento al tentativo che si starebbe facendo per “trovare un posto in lista che garantisca un’elezione sicura a Salis, perché con il sistema delle preferenze e con nomi forti di partito non è semplice, e il Pd ci rimetterebbe la faccia”.
L’ipotesi di una candidatura di Ilaria Salis con il Pd aveva suscitato interesse e dibattito all’interno del partito, con alcuni esponenti che sostenevano fermamente questa possibilità, tra cui Alessandro Zan. Tuttavia, altri esponenti si mostravano contrari, sottolineando l’importanza di non mettere a rischio il benessere e l’interesse della stessa Salis. Schlein ha quindi dovuto fare marcia indietro, smentendo le voci riguardanti una possibile candidatura di Salis come capolista del Pd. Parallelamente, Schlein ha anche affrontato il tema della sua stessa candidatura alle elezioni europee, sottolineando l’importanza di costruire una squadra coesa e competente per affrontare le sfide europee.