Cronaca

Scritta offensiva contro Bruno Vespa: indagini in corso alla Rai di Roma

Bruno Vespa

Una scritta, “Vespa infame”, è comparsa improvvisamente in un ascensore della sede Rai di via Teulada, scatenando un’ondata di indignazione e un’indagine immediata delle forze dell’ordine per identificare i responsabili. L’episodio, denunciato dalla redazione di Porta a Porta, colpisce direttamente Bruno Vespa, icona del giornalismo italiano, e solleva interrogativi su un clima di intolleranza che minaccia i valori del servizio pubblico.

La scoperta ha immediatamente mobilitato l’azienda: l’associazione sindacale Unirai ha espresso “ferma condanna” per un gesto “intollerabile e vile”, che mina il rispetto in un ambiente professionale come la Rai. “Manifestiamo la più convinta solidarietà a Bruno Vespa, figura storica del giornalismo”, si legge in una nota, con l’auspicio che le indagini portino presto a giustizia. Unirai sottolinea come la Rai debba rimanere “un luogo di civiltà, libertà e rispetto reciproco”, valori da difendere senza esitazioni.

L’amministratore delegato Giampaolo Rossi ha rincarato la dose in una nota ufficiale: “Si tratta di un episodio grave, una forma di intimidazione inaccettabile”. La Rai, ha aggiunto, “ribadisce l’impegno a difesa del pluralismo e del confronto civile”, rigettando ogni linguaggio d’odio che contrasti con la missione del servizio pubblico radiotelevisivo.

Anche Simona Agnes, componente del Consiglio di Amministrazione, ha denunciato l’accaduto come un “gesto grave che colpisce non solo un grande professionista come Vespa, ma l’intera comunità”. Ricordando il sostegno del padre Biagio Agnes, ex direttore generale, ha enfatizzato: “Offendere lui significa offendere la Rai e la sua storia”. Agnes ha invocato un clima di “rispetto, collaborazione e dignità professionale”, auspicando un rapido intervento delle autorità.

Un’ondata di solidarietà dal mondo politico

La condanna ha travalicato i confini aziendali, raggiungendo il Palazzo. Il ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, ha dichiarato: “Il rispetto reciproco è la base di ogni confronto civile, soprattutto nell’informazione”. Offrendo “solidarietà piena” a Vespa, ha bollato gli insulti come “un gesto vile” che offende i principi democratici di libertà e dignità.

Maria Elena Boschi, presidente dei deputati di Italia Viva e vicepresidente della commissione di Vigilanza Rai, ha visto nell’episodio “un attacco alla libertà di informazione che la Rai è chiamata a garantire”. “Le idee si combattono con le idee, non con la violenza verbale”, ha aggiunto, esprimendo solidarietà al conduttore.

Da Forza Italia, Giorgio Mulè, deputato e vicepresidente della Camera, ha definito l’atto “vigliacco”, figlio di un “clima pericolosamente diffuso nella società”. Simile il tono di Maurizio Gasparri, presidente dei senatori FI, che ha elogiato Vespa per il suo “coraggio” e ha esteso la solidarietà oltre l’offesa specifica.

Condanne trasversali: da M5S alla Lega, un fronte unito contro l’odio

La presidente della commissione di Vigilanza Rai, senatrice M5S Barbara Floridia, ha espresso solidarietà per “atti inaccettabili che meritano condanna”, mentre i parlamentari leghisti in Vigilanza – Giorgio Maria Bergesio, Ingrid Bisa, Stefano Candiani, Elena Maccanti, Clotilde Minasi ed Elena Murelli – hanno tacciato la scritta di “ignobile” e “vigliacca”. “Insultare uno dei più grandi giornalisti d’Italia è un’offesa all’informazione equilibrata”, hanno tuonato, chiedendo una reazione ferma.

Anche dal PD arriva un appello all’unità: il capogruppo Stefano Graziano ha invocato “una condanna unanime da tutte le forze politiche” per ristabilire un “clima civile” nella casa della democrazia. Infine, Maurizio Lupi, presidente di Noi Moderati e commissario in Vigilanza, ha ammonito: “Il clima d’odio colpisce tutti, anche i giornalisti”, ribadendo la necessità di tutelare il dibattito pubblico.

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Redazione