Cronaca

Sea Wach, tutti a terra. Comandante lascia caserna in attesa interrogatorio. GdF: “Poteva schiacciarci”. Rackete: “Chiedo scusa”

Sono state completate intorno alle 7,30 di stamane, a Lampedusa, le operazioni di sbarco dei passeggeri della Sea Wach. Carola Rackete, comandante nella nave, ha trascorso la notte in una caserma della Guardia di Finanza, dopo l’arresto, in attesa dell’interrogatorio da parte dei magistrati. Intorno alla 11, la comandante ha lasciato la caserma della Guardia di Finanza di Lampedusa in cui ha passato la notte. Accompagnata da militari delle Fiamme Gialle, e’ stata fatta uscire da un ingresso secondario. La nave della ong Sea Watch non e’ piu’ ormeggiata al molo commerciale di Lampedusa, dove era giunta in nottata per decisione del comandante Carola Rackete.

Un aereo di linea diretto da Lampedusa a Palermo, infatti, ha ritardato stamattina intorno alle 6 la partenza dallo scalo isolano perche’ ‘disturbato’ dalla presenza nel porto della Sea Watch il cui albero e’ alto oltre 20 metri. Dopo la segnalazione delle difficolta’ alla capitaneria di porto, la nave e’ uscita dal porto consentendo cosi’ il decollo. Ora la nava e’ sotto sequestro probatorio eseguito dalla Guardia di finanza, provvedimento che dovra’ essere convalidato. Impossibile, secondo quanto si apprende, per il prefetto di Agrigento procedere al sequestro amministrativo previsto dal Decreto Sicurezza bis e non soltanto perche’ appunto la nave della Ong tedesca e’ gia’ sotto sequestro, ma perche’ il Dl prevede, per fare scattare il sequestro amministrativo, la recidiva. Ma il decreto legge e’ entrato in vigore il 15 giugno.

L’arresto della capitana

La situazione era precipitata nella notte, quando la “capitana”, dopo una lunga giornata in attesa di una svolta, aveva deciso di forzare il blocco delle motovedette italiane e, intorno all’1.50, la nave della ong tedesca, battente bandiera olandese, era entrata nel porto commerciale di Lampedusa. Sull’imbarcazione e’ salita la Guardia di Finanza che alle 3 ha fatto scendere e ha portato via in auto la donna, apparsa molto calma e determinata, nonostante l’arresto per violazione dell’articolo 1100 del codice della navigazione. Rackete era gia’ indagata per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e violazione dell’articolo 1099 del codice della navigazione contestato al comandante che non obbedisca all’ordine di una nave da guerra nazionale. Sull’isola e’ giunto il procuratore aggiunto di Agrigento, Salvatore Vella. Per l’interrogatorio e’ necessaria la presenza del Gip. I migranti sono stati trasferiti, dopo le formalita’ di rito, nel centro d’accoglienza di contrada Imbriacola.

Drammatiche le dichiarazioni della Guardia di Finanza. “Non ha fatto nulla per evitarci, siamo stati fortunati: poteva schiacciarci”, affermano i finanzieri che erano a bordo della motovedetta che questa notte ha tentato di impedire alla Sea Watch di attraccare nel porto di Lampedusa raccontano i momenti in cui si e’ rischiato lo scontro tra le due imbarcazioni. Sulla motovedetta erano presenti il comandante, il direttore di macchina, il motorista e due radaristi. “Da bordo – aggiungono – ci hanno detto ‘spostatevi’ e hanno continuato la manovra di avvicinamento”.  “Ho seguito ora per ora, minuto per minuto quello che e’ successo stanotte a Lampedusa: fortunatamente nessuno si e’ fatto male ma si e’ rischiato il morto, si e’ rischiato il disastro”, dice su Facebook il ministro dell’Interno Matteo Salvini, parlando di “atto criminale” compiuto dalla Sea Watch, che “ha cercato di schiacciare contro la banchina del porto una motovedetta della Guardia di Finanza, di stritolarla”.

Intanto arrivano le scuse della Comandante della Sea watch Carola Rackete alla Guardia di Finanza, dopo quanto accaduto la notte scorsa sulla banchina del porto di Lampedusa, quando una motovedetta delle Fiamme gialle ha rischiato di essere schiacciata dalla nave che stava entrando in porto sfidando il divieto. “Vi chiedo scusa, ma non era assolutamente nelle mie intenzioni venirvi addosso”, ha detto la ragazza al suo arrivo nella caserma della Finanza di Lampedusa dove è stata portata dopo l’arresto in flagranza di reato. “La mia intenzione era quella di completare la mia missione, non certo di speronarvi”. E ha spiegato di avere agito così perché ha seguito “l’addestramento che ha avuto per le manovre per entrare in porto” con quella nave da 600 tonnellate.

L’ULTIMO MIGLIO

Un primo alt non rispettato. Poi un secondo tentativo, vano, della Guardia di Finanza, di bloccare l’ingresso in porto della Sea Watch, la nave della ong olandese con a bordo 41 migrati soccorsi in mare, che da un giorno e mezzo era a mezzo miglio dall’isola di Lampedusa. L’imbarcazione, guidata da Carola Rackete, non si e’ fermata e alle due della scorsa notte e’ entrata in porto dirigendosi verso la banchina. Una motovedetta delle Fiamme Gialle ha cercato di evitare l’attracco spostandosi davanti alla banchina avanti e indietro, la comandante, entrata di poppa, ha speronato la nave delle Fiamme Gialle.

Una manovra molto rischiosa, dicono gli inquirenti, che ha messo in pericolo l’incolumita’ dei migranti e dell’equipaggio a bordo e dei militari della Finanza che erano sulla motovedetta. A terra intanto ad assistere alla scena c’era un gruppo di sostenitori della giovane capitana e un altro gruppo, guidato dalla ex senatrice leghista Angela Maraventano. Per tenerli separati ed evitare tensioni sono dovute intervenire le forze dell’ordine. Alle due ad Agrigento si e’ riunito d’urgenza il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica.

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