Seduta lampo al parlamento siciliano, martedì si riparte con la riforma dell Province

Seduta lampo al parlamento siciliano, martedì si riparte con la riforma dell Province
16 marzo 2016

Breve seduta dell’Assemblea regionale siciliana oggi pomeriggio, servita sostanzialmente solo a comunciare quanto deciso dalla conferenza dei capigruppo che ha deliberato l’agenda dei lavori. E’ stato stabilito che le sedute del 22 e 23 marzo serviranno ad avviare la discussione dei disegni di legge sui liberi consorzi e sulle citta’ metropolitane, oggetto stamane di un incontro tra il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone, i capigruppo e i sindacati. Inserito pure il testo sulla modifica della legislazione elettorale dei Comuni. Resta sul tavolo il ddl sul demanio trazzerale, mentre ‘debuttano’ quelli sulle professioni subacquee, sui confini tra i Comuni di Lercara Friddi e Vicari e sul reclutamento di personale nelle Asp. Si attende dalla commissione Bilancio il varo del ddl stralcio. Seduta rinviata a martedi’ 22 alle 16. Il testo sara’ dunque incardinato martedi’ prossimo. “Esprimiamo cauta soddisfazione per la decisione della Conferenza dei capigruppo di calendarizzare per il dibattito d’Aula il disegno di legge sulle ex Province. Lo scontro politico sul futuro delle citta’ metropolitane e dei liberi consorzi deve cedere il passo al senso di responsabilita’, perche’ a pagarne il prezzo piu’ alto sarebbero i lavoratori e i cittadini a cui interessano poco le beghe politiche su chi deve governare i nuovi enti”. Lo affermano i segretari generali regionali di Cgil, Cisl e Uil, Michele Pagliaro, Mimmo Milazzo e Claudio Barone, che, insieme ai segretari regionali di categoria hanno preso parte all’audizione convocata questa mattina in Sala Rossa all’Ars, chiedendo proprio di incardinare da subito il disegno di legge per aprire la discussione in Aula.

“Siamo consapevoli – aggiungono – che la legge da sola non risolve il problema delle ex Province perche’ rimane da risolvere il grave problema finanziario, cosi’ come pensiamo che il testo possa essere migliorato con emendamenti nel dibattito d’Aula; ma dobbiamo togliere ogni possibile alibi a tutti coloro che legano i destini delle risorse finanziarie che da Roma devono giungere a Palermo al completamento della riforma. Questo primo passo, pero’, non ci fara’ abbassare il livello di attenzione, anche perche’ restiamo preoccupati per l’assenza di una reale interlocuzione con il governo regionale, oggi praticamente assente, e per la sua scarsa capacita’ di interloquire in maniera efficace con Roma”. Allo stesso modo, “siamo preoccupati per gli esiti del dibattito parlamentare perche’ anche stamattina e’ stato chiaro come all’interno dell’Ars si stia consumando una bieca lotta di potere, e a farne le spese sono i lavoratori che rischiano stipendi e posti di lavoro ed i cittadini a cui continuano ad essere negati i servizi”. Soddisfatto anche il Pd. “Lo avevamo chiesto con forza, finalmente la conferenza dei capigruppo all’Ars ha deciso di incardinare il ddl di riforma delle Province: era ora”, afferma il deputato regionale Mario Alloro, per il quale bisogna intervenire in tempi rapidi per salvare enti che sono sull’orlo del collasso e dare certezza ai dipendenti. “Per non parlare della necessita’ di assicurare servizi in molti casi essenziali per i cittadini e per le categoria piu’ deboli. Su questa riforma e’ stato perso fin troppo tempo – conclude Alloro – bisogna intervenire e approvarla al piu’ presto: solo cosi’ potremo aprire una trattativa col governo centrale per avere certezze sulle risorse a disposizione”.

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