Politica

Sgarbo turco a von der Leyen, Michel: forse ho fatto un errore

Alla fine, il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha dato la sua versione su quello che è successo martedì scorso al vertice Ue-Turchia ad Ankara, quando la presidente della Commissione Ursula von der Leyen è stata messa in disparte su un divano durante i colloqui faccia a faccia dello stesso Michel con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Lo ha fatto ieri sera, in una lunga intervista del canale Tv belga francofono LN24, in cui ha riconosciuto di aver fatto forse un errore a non reagire in alcun modo alla imbarazzante situazione, ma ha anche spiegato di aver temuto di peggiorare la situazione, che un suo gesto avrebbe potuto essere percepito come “paternalista” da von der Leyen, e che avrebbe deteriorate ulteriormente le relazioni con la Turchia, invece di migliorarle, come si sta cercando molto faticosamente di fare.

“Naturalmente – ha esordito Michel – sono molto dispiaciuto dell’immagine che è stata data, e dell’impressione che è stata creata da quelle questa immagini, come se vi fosse stata una forma disdegno, di disprezzo per la presidente della Commissione europea e per le donne in generale”. “Deploro profondamente – ha continuato il presidente del Consiglio europeo – questa situazione. Ho rivisto la scena 150 volte nella mia testa, e vorrei poter tornare indietro; se si potesse rifare, avrei fatto attenzione affinché non ci fosse alcuna ambiguità, affinché ci fosse una situazione normale, con una configurazione dei posti a sedere che fosse rispettosa per tutti”.

Ma, ha spiegato Michel, in quel momento “ho avuto la convinzione che se avessi reagito in qualsiasi maniera, questo avrebbe presentato, da una parte, il rischio di essere visto come una forma di paternalismo, dal momento che Ursula stessa aveva manifestato in modo chiaro e netto la sua disapprovazione. E’ stato fosse un errore da parte mia, ma questa è stata la mia reazione, per via del modo che ho di concepire le relazioni di uguaglianza fra uomini e donne”. D’altra parte, ha sottolineato il presidente del Consiglio europeo, “avevo la convinzione che una mia reazione avrebbe distrutto la capacità, che è molto fragile, di avere infine una relazione un po’ meno negativa con la Turchia”. Questa riunione, ha ricordato, “doveva concretizzare un lavoro sostanziale, era il seguito di mesi di preparazione politica e diplomatica”. C’erano, ha concluso Michel, “delle poste in gioco per l’Europa che sono fondamentali, in termini di immigrazione, di lotta al terrorismo, di accordi economici”. askanews

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