Si lavora a un nuovo Dpcm anti-Covid: spostamenti restano nodo, divieto tra regioni ma si apre a deroghe

Si lavora a un nuovo Dpcm anti-Covid: spostamenti restano nodo, divieto tra regioni ma si apre a deroghe
Francesco Boccia e Giuseppe Conte
1 dicembre 2020

Un decreto legge per bloccare gli spostamenti tra regioni, anche gialle, e un Dpcm con le misure restrittive per le festività natalizie. E’ questa la linea su cui sta lavorando il governo, impegnato oggi in una serie di incontri per mettere a punto i provvedimenti. Stamani i ministri degli Affari regionali e della Salute, Francesco Boccia e Roberto Speranza, hanno incontrato i rappresentanti delle Regioni; poi il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha riunito prima i capigruppo di maggioranza e quindi i capi delegazione dei partiti di governo.

Secondo le indiscrezioni emerse, l’orientamento è quello di bloccare gli spostamenti tra le regioni tra il 21 dicembre e il 6 gennaio (e per questo servirebbe il decreto legge, in quanto “giuridicamente più corretto”). Conte, secondo fonti presenti alla riunione con i capigruppo, avrebbe aperto alla possibilità di alcune eccezioni, in particolare per i ricongiungimenti familiari. Le deroghe, però, sarebbero limitate ai parenti stretti. Quello prospettato dal premier, secondo quanto si apprende, è un Natale “giallo rafforzato” per evitare di trovarsi con la “terza ondata” da gennaio. E’ probabile che sarà possibile raggiungere le seconde case, mentre sembra esclusa la possibilità di spostarsi per raggiungere alberghi. Confermato il coprifuoco alle 22, anche per le sere del 24 e del 31. Non ci sarà però, ha assicurato Conte, un ‘tetto’ al numero di commensali per il cenone, ma solo una “raccomandazione” ad evitare assembramenti.

Leggi anche:
25 Aprile, Montanari al Secolo: "tornate nelle fogne", Fdi insorge

Per quanto riguarda i ristoranti, Italia viva ha chiesto l’apertura per il pranzo del 25 e del 26, ma ancora non è emersa una decisione definitiva. Ancora Italia viva ha chiesto la riapertura degli outlet e il via libera alle crociere, che però dovrebbero essere bloccate, così come gli impianti sciistici. Per chi andrà a sciare all’estero ci sarà una linea di “rigore”, prevedendo l’obbligo di quarantena. “Difendiamo insieme l’impostazione ed evitiamo deroghe perché potrebbero minare la tenuta stessa dell’impianto – ha raccomandato Boccia alle Regioni -. È dovere di tutti noi evitare la terza ondata e mantenere l’unità tra livelli istituzionali e la leale collaborazione che ha caratterizzato gli interventi più delicati di questi mesi”.

C’è poi il capitolo scuola. Conte, dalla scorsa settimana, vorrebbe riaprire le lezioni in presenza nella settimana precedente alle vacanze natalizie, che inizia il 14. Oggi ai capigruppo ha chiesto di valutare questa possibilità, che avrebbe una valenza anche “simbolica” ma al momento non è stata raggiunta un’intesa sul tema. Una soluzione di compromesso potrebbe portare alla valutazione su base locale, con tavoli nelle Prefetture, con un ricorso alla differenziazione degli orari per evitare di congestionare i trasporti e ad una didattica ‘mista’. Sugli orientamenti del governo domani Speranza riferirà al Senato alle 9.30 e alla Camera alle 16. Dopo un nuovo confronto con le Regioni, poi, alle 21, è in programma un Consiglio dei ministri. Il cosiddetto ‘decreto Natale’ sugli spostamenti non è inserito nell’ordine del giorno ma potrebbe essere approvato proprio nella seduta di domani sera, mentre il Dpcm sarà firmato giovedì.

Leggi anche:
Premierato, ok al mandato al relatore. Presto la riforma in Aula
Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti